I primi AA.EE.CC. risalgono al 1934 ed erano sicuramente molto più vantaggiosi per gli agenti e viaggiatori piazzisti rispetto agli attuali, anche in considerazione del periodo storico e la totale mancanza di diritti esistenti all'epoca.
Lla sua massima espressione della contrattazione collettiva è da ricercarsi nel lavoro dipendente dove troviamo da una parte le organizzazioni datoriali sempre votate a dire no, e dall'altra le OO.SS. le quali , forti del peso sociale e delle armi a loro disposizione come manifestazioni e scioperi, riescono ad informare ed a sensibilizzare .l'opinione pubblica e costringere le controparti a riconoscere determinati diritti.
Tutto ciò non esiste per l'A.R.; da una parte abbiamo sempre le organizazioni datoriali che non vogliono concedere nulla, dall'altra abbiamo i sindacati di categoria armati solo di fionde ma senza nanche le bilie da poter usare come proiettili.
Partecipare al tavolo delle trattative non è facile, , occorre avere coscienza del proprio ruolo, conoscere le norme, conoscere la reale situazione dei rappresentati, avere una visione sociale del mondo del lavoro e, non ultimo, occorre tener sempre presente che si sta trattando su mandato dei propri iscritti, che, ahimè, sono come le pecore di un gregge, belano continuamente ma non ruggiscono mai.
Un contratto Collettivo deve necessariamente avere come base sia il codice civile sia le normative Europee, da questo zoccolo ci si avvia al confronto per interpretare al meglio le norme, o per dare senso a concetti astratti, (calcolo delle indennità), ed anche per ottenere miglioramenti economici e di tutela dei propri diritti.
Da anni ormai, tutto ciò è stato dimenticato
.
Gli AA.EE.CC. sono pieni di cavilli e clausole, tutte a favore delle case mandanti, come le riduzioni di zona, di provvigioni, di clientela, e perfino il calcolo delle indennità di fine rapporto è ridotto a pochi spiccioli se rapportato a quanto avviene nel resto d'Europa dove si totalizzano importi considerevoli così da rendere la disdetta del mandato molto onerosa. In Italia, invece, si accettano sistemi di calcolo avulsi dal dettato Europeo e codicistico ma così artificiosi da rendere la disdetta un puro atto formale con la conseguenza che l'agente ha diritto ad una liquidazione di pochi spiccioli e nella totale violazione delle norme.
Ma, la ciliegina è rappresentata da un articolo degli AA.EE.CC. che prevede l'obbligatorietà della conciliazione sindacale per poter ottenere questi pochi spiccioli, ma, ancora più grave, vi è la clausola che prevede che la conciliazione debba avvenire nella sede della ditta mandante a totale detrimento dell'agente.
Tutto ciò rappresenta il culmine dell' ignavia da parte di chi è stato deputato a difendere gli agenti commerciali .
Voglio ricordare che proprio l'USARCI, dopo tante battaglie, era riuscita a modificare l'art. 409 del cpc ed a portare il foro competente al domicilio dell'agente, ed ora con un colpo di mano si tenta di riportarlo nella sede della mandante.
chi sa darmi queste risposte ??
- Che senso ha firmare gli AA.EE.CC. che vanno ad esclusivo vantaggio delle mandanti?
- Quali sono i miglioramenti ed i sostegni per la categoria?
- Ma i delegati sindacali conoscono l'argomento di cui stanno trattando?
Ho seri dubbi !!!
Gianni Di Pietro
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