Una piccola analisi che farà storcere
il naso a molti, ma che ripeto da anni con la previsione del crollo
del numero della categoria. degli agenti. .
Le aziende piccole e medie erano la
spina dorsale della nazione, il vanto dell'Italia, pensate che anche
l' America si interrogava sulla strano fenomeno Italiano. In realtà
il fenomeno era alquanto sopravvalutato. Non è difficile crescere
e prosperare nei momenti di boom economico, ma i valori, la forza,
vengono fuori quando le difficoltà quelle vere, si affacciano sul
mercato. Per anni la nostra nazione ha pompato una situazione
anomala, contributi, sovvenzioni, facilitazioni di ogni tipo, non
ultimo l'evasione fiscale hanno prodotto il proliferare di
microimprese e con esse ovviamente l'aumento smisurato dei venditori.
Ecco perché l'Italia ha il primato del numero degli agenti, circa
250.000 regolari, contro i 50/60 mila di Germania, Francia, ed altri
paesi europei.
Con la crisi, queste aziende che
basavano la loro esistenza sul debito perenne, non dimentichiamo che
godevano e godono di prestiti a tasso agevolato, le banche davano il
denaro al 4-5% ma spesso circa il 3 veniva assorbito dalle regioni
con le sovvenzioni all'artigianato, al commercio con le cooperative
di garanzia, tutto ciò ha tenuto in piedi una miriade di
microaziende.
Queste trovavano un facile mercato in
quanto si servivano e si servono di venditori, quindi di agenti, che
agendo a proprio rischio, e con provvigioni spesso da fame, ed a
costo zero, visto che l'agente è pagato solo dopo che l'acquirente
ha pagato la fornitura, creavano gratuitamente il mercato a queste
imprese, ma, data la limitata produzione, i prezzi restavano alti in
quanto era difficile abbassare il break even.
Occorre tener conto inoltre che il
fatturato medio lordo degli agenti in Italia, a differenza degli
altri paesi più evoluti, è al di sotto dei 40 mila euro annui, che
al netto delle spese e delle tasse si riduce di oltre il 60% . Un
lavoratore autonomo, con un reddito netto medio di € 16.000,00 è
facilmente ricattabile e dovrebbe essere ricompreso tra i lavoratori
dipendenti.
Ma mentre per le aziende è da tempo
iniziata la crisi che li sta portando alla chiusura , per gli agenti il numero
stenta a ridursi in quanto, aumentando il numero dei disoccupati,
sono sempre più le persone che provano questa avventura visto che
l'investimento iniziale (a torto) non è altissimo.
Gianni Di Pietro