La
farsa di “ fare presto “. I fatti
Finalmente giunta al
capolinea la tribolata vicenda delle elezioni Enasarco. Senza tornare
sugli argomenti gia triti e ritriti sulla impossibilità di votare a
causa del covid 19, il 23 dicembre in seduta plenaria il Consiglio
dei delegati ha eletto i futuri componenti del CDA.
Ovviamente, non poteva
andare tutto liscio, le forze si equivalevano ed era sufficiente
l’assenza di un solo delegato per far
pendere l’ago della nbilancia da una parte o dall’altra e
ribaltare l’esito
delle
votazioni. Da tener presente che per Statuto non sono ammesse deleghe
per la elezione del CDA.
Ebbene, queste elezioni non
potevano non avere uno strascico polemico e giuridico.
Accade che, al momento della votazione svolta rigorosamente in videoconferenza e per chiamata nominale, per le note
restrizioni pandemiche, viene chiamato ad esprimere il suo voto un
delegato della lista FARE SUBITO, il sig. Nesta della Federagenti in quota Confesercenti; il delegato non risponde a diverse chiamate consecutive, il Presidente, invece di considerarlo subito assente, o astenuto,
procede con la chiamata degli altri componenti rinviando alla fine la
richiamata dello stesso. Nel frattempo si avviano telefonate varie da
parte dei compagni di lista e dei tecnici informatici della Fondazione, per sollecitare il suo intervento e per accertare eventuali problemi. Ma
il sig.Nesta non risponde alle telefonate, il suo telefono squilla a vuoto. Terminata la chiamata dei
rimanenti delegati, viene risollecitato più volte dal Presidente il
sig. Nesta, il quale ancora non risponde.
Intanto trascorsi svariati minuti e non ottenendo risposta, viene dichiarata chiusa la votazione
con 59 votanti su 60.
Si scatena la bagarre, “
i costituzionalisti” di FARE SUBITO pretendono di aspettare ancora perchè esisterebbe un
problema di collegamento, e quindi aspettare che si ristabilisse il collegamento non si sa bene quanto tempo, 10 minuti o 6 ore, insomma a tempo indefinito. Dopo
circa 20 minuti di bagarre e di dichiarazioni a verbale, riappare
seraficamente il sig. Nesta il quale esprime la sua volontà di voto. Il
notaio ne prende atto, rimarcando che sarà la Commissione Elettorale
a stabilirne la validità. Caos totale, insulti, minacce, si grida
al complotto. Dimenticano, questi di fare subito, che vi è
stato un precedente, ed i precedenti servono a stabilire dei
principi. Il predente è del 30/06/2020,
Assemblea dei Delegati per l’approvazione dei bilanci. In quella occasione fu il sottoscritto a causa di una
abbassamento di linea o di un altro problema, a non riuscire a
farmi ascoltare dal Notaio e dall’assemblea, nonostante risultassi in video e fossi in
costante collegamento telefonico, nonostante ciò, mi fu impedito, dagli stessi che oggi pretendono la validità del voto del loro delegato, di
esprimere il mio voto nonostante che, dopo neanche un minuto dalla
chiusura della votazione, fosse ripristinato
correttamente il collegamento. La mia eventuale espressione di voto anche
telefonica, fu da loro, definità una pagliacciata che non doveva essere assolutamente
permessa. Pertanto il mio voto fu ritenuto nullo ed escluso dal conteggio.
Ora, il "malfunzionamento" è toccato a loro, ma per loro le regole non
valgono, dovrebbe essere tutto regolare.
Giovanni Di Pietro
N.b.
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