sabato 17 dicembre 2016

La Contrattazione Collettiva è Sempre Attuale?

Prima parte 

La contrattazione Collettiva, in questo caso parliamo di AA.EE.CC. ha una funzione importantissima ed indispensabile nel processo del rapporto tra mandante ed Agente, essa viene stipulata e sottoscritta tra i sindacati delle aziende, Confindustria Confcommercio, Confapi,.. ed i sindacati degli agenti commerciali.
A differenza di quanto avviene negli altri paesi europei, dove la contrattazione collettiva è inesistente, in Italia la negoziazione sindacale riveste un enorme valore ed una vera necessità stante la poca chiarezza delle norme, la lungaggine delle fasi giudiziarie e la scarsa propensione dei giudici verso l'agente, che viene ritenuto spesso un imprenditore al pari della mandante.

Per questi motivi la contrattazione collettiva non può avere mai sosta, spesso è già obsoleta nel momento della sua sottoscrizione.
Nell' universo del rapporto di agenzia vi sono di fronte due opposti interessi;
- da una parte la mandante con la continua ricerca dell'abbattimento dei costi, la ricerca di aumento degli utili e la costante ricerca di controllo del lavoro dell'agente ;
- dall'altra, l'autonomia e l'aumento dei propri introiti da parte dell'agente.

Pensare anche solo lontanamente che le due figure possano in qualche modo trasformarsi da controparti a partners è pura utopia, occorrerebbe un salto culturale ideologico che nessuno sarebbe disposto a fare anche a causa della “ furbizia” insita nel popolo Italiano, alla continua ricerca di aggirare l'ostacolo.

Ma andiamo con ordine, quali sono gli aspetti controversi di questo rapporto.

Da una parte la mandante che fa molta difficoltà ad accettare l'agente come lavoratore autonomo, volendo per sua natura dare indirizzi e controllarne tutto l'operato, dall'altra l'agente in quanto tale essendo libero di agire in piena autonomia, non vuole essere legato da lacci e lacciuoli, anche perché, è pagato a “ cottimo” ovvero solo per ciò che veramente produce.

La mandante, vorrebbe interpretare le norme a proprio piacimento, ritiene che il codice civile sia dalla sua parte quando stabilisce “ l'agente deve adempiere l'incarico affidatogli in conformità delle istruzioni ricevute “ pretenderebbe pertanto che l'agente “obbedisca” a tutto ciò che la mandante gli impone servendosi di contratti capestro, rapportini su ogni singola visita, elenco dei clienti visitati, i motivi per cui il cliente non ha acquistato o ha acquistato poco, vorrebbe inoltre conoscere con largo anticipo l'itinerario che l'agente ha predisposto per quel tale giorno, oltre ai nomi dei clienti che andrà a visitare.

E' pur vero che l'AEC esclude tassativamente tutto ciò, l'art 1 infatti, al quinto capoverso recita:
” ….....senza obblighi di orario di lavoro e di itinerari predeterminati. Le istruzioni di cui all'art. 1746 del codice civile devono tenere conto dell'autonomia operativa dell'agente o rappresentante,.....” .
Ben sappiamo però, come i contratti sottoscritti sono pieni e stracolmi di articoli vessatori che, anche se nulli da un punto di vista giuridico, riescono comunque a condizionarne l'operato con la continua spada di Damocle “ se non ti sta bene te ne vai “, e conosciamo purtroppo quanto sia difficile in questa nazione trovare un altro mandato.

Ma vi è molto di più, alcuni agenti stanno ricevendo in “ DONO” dalle mandanti, i tablet o ipad, per poter comunicare in tempo reale con la casa madre, vedere il magazzino ed inviare l'ordine in tempo reale, emettere anche bolle di consegna, ed in alcuni casi, quelli che fanno anche la tentata vendita, emettere anche la fattura ecc.
In realtà le motivazioni di tanto “affetto” da parte delle mandanti sono due;
- il primo è quello di trasferire alcuni compiti all'agente, compiti che venivano svolti da impiegati all'interno dell'azienda, come quello di inserire la scheda cliente, inserire l'ordine, controllare il magazzino. Oggi tutto ciò viene fatto da remoto dall'agente che , così facendo, procura un notevole risparmio economico all'azienda ma, per tutto ciò lui non riceve come contropartita alcun beneficio, anzi, ne ha un onere maggiore.
Il secondo, ancora più “ subdolo”, è proprio quello di controllare e conoscere ogni spostamento dell'agente, ogni sosta, i tempi di visita, i luoghi.
All'interno dei tablet, degli ipad, smartphone, vi è un'app che, se attivata dalla mandante, consente a chi ha donato lo strumento, di monitorare costantemente l'agente in tutte le 24 ore;
ti sei alzato alle 9”, “ sei stato in quel ristorante due ore “ “ cosa facevi l'altro ieri in via Garibaldi che non è area di tua competenza”, “ sei stato più di un'ora al civico 33, ma lì non vi è alcun cliente” ed altro ancora.
Queste frasi sono ripetute costantemente da direttori, capi area, titolari, con lo scopo di intimorire e soggiogare l'agente.
E' pur vero che tutto ciò è vietato, ma spesso il soggetto sottoposto a questa specie di 
“ mobbing” è un agente monomandatario, quasi sempre con patto di non concorrenza post contrattuale, per uno o due anni, condizioni queste che lo pongono in una situazione di vera e propria sudditanza.

Questi sono solo alcuni dei motivi per cui la contrattazione cerca di intervenire e regolamentare i vari aspetti, ed ecco perché la partecipazione degli agenti alla vita sindacale, e la loro adesione è sempre più fondamentale.


Giovanni Di Pietro
V. Presidente Vicario
Fed. Naz. Usarci 

Continua sulla  prossima uscita


 

martedì 1 novembre 2016

Obbligo delle Preponenti di Esibire i Libri Contabili

Finalmente anche la corte di Cassazione si pronuncia sul tema del diritto 
dell'agente ad accedere ai libri contabili.

Con la sentenza n 19319 del 29/9/2016 la Sezione lavoro della Cassazione ha finalmente recepito integralmente quanto previsto dall'art. 1749 del c.c. e dall'art 12 comma 2 della direttiva Europea 86/653
L'agente commerciale ha il diritto di esigere che gli siano fornite tutte le informazioni, in particolare un estratto dei libri contabili, a disposizione del preponente, necessarie per verificare l'importo delle provvigioni che gli sono dovute. “
La suprema corte ha ribadito che l'art. 1749 c.c. Obbliga la preponente a consegnare all'agente tutta la documentazione oltre alle informazioni necessarie per controllare l'entità delle provvigioni liquidate.
Tale obbligo deve essere fatto almeno trimestralmente inviando all'agente un estratto conto dettagliato di tutte le vendite per il controllo delle provvigioni dovute.
La mandante ha un vero e proprio obbligo di fornire tutti i documenti e tutte le informazioni necessarie all'agente per ricostruire con precisione il proprio avere , mentre l'agente è detentore di un vero e proprio diritto di accedere ai libri contabili della mandante, necessari per poter calcolare le indennità di fine rapporto oltre che delle provvigioni di sua competenza, il tutto nell'esercizio del rapporto secondo i principi di lealtà e buona fede previsti dall'art. 1749 c.c.


La presente pronuncia mette la parola fine alle varie sentenze di merito oltre che alla giurisprudenza fin qui osservata, che permetteva solo in alcuni casi di poter accedere alla documentazione aziendale, in quanto il codice di procedura civile ne vietava l'accesso per fini esplorativi.
Dalla presente sentenza quindi. L'accesso o la richiesta di esibizione delle scritture contabili rientra negli obblighi della mandante .


Giovanni Di Pietro

martedì 28 giugno 2016

In Memoria di un grande Amico degli Agenti, l'Avvocato Gualtiero Timossi.

Ho conosciuto l'Avvocato Gualtiero Timossi nel lontano 1978, a Mantova nel teatro della Bibiena in occasione dell'Assemblea Nazionale Usarci, era allora Presidente Nazionale Leone Alberti di Genova.
Era la mia prima partecipazione ad una Assemblea Nazionale, avevo solo 27 anni; ascoltavo gli interventi dei vari relatori con attenzione, ma anche con una dose di superficialità ed indolenza, tipica dei giovani.
Prese la parola un signore che si presentò come avvocato Timossi, cominciò a parlare dell'indennità Suppletiva di clientela, istituto inserito per la prima volta negli AEC industria1974. La sua esposizione chiara, semplice, ma nello stesso tempo approfondita , con la sua cadenza genovese che mi faceva ricordare Gilberto Govi, mi conquistò subito, e da allora non persi mai occasione per stare ad ascoltarlo, carpire le sue conoscenza, utili a me ,non avvocato, per tutelare gli agenti.
Successivamente seppi che l'Avv. Gualtiero Timossi partecipò alla stesura, per conto dell'USARCI dell' AEC di natura privatistica, quello del 1956 e successivamente del 1958, da considerare a tutti gli effetti le pietre miliari del diritto di agenzia successivamente trasformate Erga Omnes.
Lo ricordo partecipare a tutte le Assemblee Nazionali ed ai Congressi USARCI , sebbene il Centro Giuridico Usarci era ancora lontano dal concretizzarsi.
Sedeva sempre tra gli altri delegati, (cercavo sempre di sedere accanto a lui per coglierne ogni battuta ogni commento), era lì, ad ascoltare attentamente tutte le fasi dei lavori, era interessato a comprendere non solo l'aspetto giuridico legale della categoria, ma tutto il suo mondo, in special modo il rapporto conflittuale e commerciale tra l'agente e le sue  mandanti, conoscerne  tutti gli aspetti, tutti i dettagli.
Posso affermare che le mie conoscenze in materia legale e contrattuale sono riconducibili senz'altro ai suoi suggerimenti. 

La sua scomparsa lascerà un vuoto in tutta la categoria che perde un suo paladino!

Addio e Grazie Gualtiero

Giovanni Di Pietro

giovedì 23 giugno 2016

Il XXIV Congresso Nazionale Usarci elegge il nuovo Consiglio

Nella magnifica Ferrara, nella cornice del superbo Castello Estense, ospiti dell'Usarci Ferrara presieduta dall'ottimo Andrea Cavalieri Foschini, alla presenza dei delegati territoriali di tutta l'Italia, si è svolto il XXIV Congresso Nazionale USARCI, l'Associazione sindacale per eccellenza che rappresenta gli Agenti e Rappresentanti di Commercio e gli intermediari Commerciali.
Anche se il "clou" della manifestazione era rappresentata dal rinnovo delle cariche dei vertici nazionali della associazione, la maggior parte del tempo è stata dedicata a dibattere i problemi della categoria, dall'Enasarco alle problematiche contrattuali e Fiscali.
Da molti anni non si registrava una partecipazione così numerosa e qualificata di delegati, partecipazione che ha dato lustro e qualità all'evento.
Il Congresso ha tracciato le linee guida per il futuro della categoria, linee che rappresentano sicuramente un nuovo corso per gli agenti commerciali che porterà una partecipazione attiva e fattiva da parte degli agenti per meglio individuare e correggere quelle sacche di illegalità e soprusi ancora esistenti.

Il Consiglio Direttivo si è rinnovato per oltre un terzo con il rientro anche di quelle associazioni territoriali che avevano manifestato nel recente passato, un loro malessere che li aveva portati ad isolarsi sull' "aventino". Il loro rientro testimonia, per l'appunto, una nuova volontà di partecipazione, di essere propositivi in questa associazione che da sempre rappresenta il baluardo più avanzato e più importante per la difesa degli interessi degli agenti commerciali.
Alla Presidenza Nazionale è stato confermato Umberto Mirizzi a riprova dell'ottimo lavoro svolto in questo ultimo triennio che ha visto il rinnovo degli AEC del settore Industria, a quello della Piccola Industria ed a quello Artigianato, rinnovi che hanno portano ulteriori garanzie alla Categoria tutta.
Da non dimenticare inoltre, tutte le altre iniziative, dalle proposte di legge sul Monomandato, la patente a punti, le modifiche alla detraibilità fiscale delle spese per la produzione del reddito, oltre che alle nuove elezioni dell'Enasarco, alla costituzione della Cooperativa di agenti  Fenyci per l'acquisto scontato delle autovetture; queste sono solo una piccolissima parte del notevole lavoro svolto nella trascorsa legislatura.

Il nuovo Consiglio Direttivo risulta così composto:

Presidente                         Umberto Mirizzi                     Bari

Vice Presidente Vicario                    Giovanni Di Pietro                               Pescara
Segretario                                          Antonello Marzolla                              Torino
Vice Presidenti                                   Massimo Azzolini                                Verona
Vice Presidenti                           Luigi Doppietto                                    Napoli
Vice Presidenti                           Marcello Gribaldo                               TorinoVice Presidenti                                   Mario Nicolai                                       Belluno
Tesoriere                                             Guido Romanelli                                 Trento
Consiglieri                                          Pasquale Affatati                                 Bari
Consiglieri                                     Vito Beneventi                                     Alessandria
Consiglieri                                     Claudio Carnevali                               Torino
Consiglieri                                             Alberto Ferracin                                  Vicenza
Consiglieri                                          Giuseppe Gasparri                              Genova
Consiglieri                                          Andrea. F. Cavalieri                            Ferrara
Consiglieri                                          Pietro Lunardi                                     Venezia
Consiglieri                                          Giovanni Montato                                Modena
Consiglieri                                          Mauro Ristè                                          Ancona
Consiglieri                                          Pierluigi Signorelli                                Brescia
Consiglieri                                          Emanuela Supino                                  Milano

Alla prossima riunione del Comitato di Presidenza, verranno assegnate le deleghe nei vari settori chiave del sindacato.



Giovanni Di Pietro

sabato 2 aprile 2016

CHI HA PERSO LE ELEZIONI ENASARCO?

Per la prima volta in quasi 80 anni di storia ensasarco, l'agente è stato chiamato a votare dal 1° al  14 aprile, per scegliere i propri rappresentanti nel Consiglio dei Delegati Enasarco, consiglio che ripeto per i meno attenti, è composto da 60 persone, 20 di parte mandante e 40 di parte agente, tutti indistintamente senza diritto ad alcun appannaggio, ad alcun gettone di presenza, ma esclusivamente al rimborso spese per raggiungere dalla propria abitazione la sede della Fondazione, una volta l'anno.

 Siamo entrati nel vivo delle elezioni del Consiglio dei delegati dell'Enasarco, consiglio che andrà ad eleggere il CDA (Consiglio Di Amministrazione), l'organo che amministrerà la nostra Fondazione per i prossimi 4 anni. A breve vi sarà l'epilogo di queste votazioni. Come sicuramente accadrà, tutti si dichiareranno vincitori, come in politica, nessun perdente; ma non è l'analisi della vittoria che mi interessa, ognuno a torto o ragione ha le propria motivazioni, i propri presupposti i propri interessi per gioire o rammaricarsi.

 In tutto questo baillame, vi è sicuramente un perdente, uno sconfitto, uno che pagherà le conseguenza di questa discutibile disputa,  

chiunque vinca l'unico perdente è l'Agente di Commercio, 

la vittima sacrificale, il capro espiatorio, il martire di questa specie di olocausto per la democrazia. 

Una Votazione che ancora una volta ha messo in risalto, in evidenza due aspetti fondamentali del mondo sindacale degli agenti, le due facce della della stessa medaglia ; Mandanti ed Agenti.

 I primi, le mandanti, hanno creato una unica lista, un unico corpo che le ha inglobate tutte, senza alcuna distinzione, “ IMPRESE PER ENASARCO”. Loro vinceranno sicuramente, è sufficiente un solo voto perchè 20 rappresentanti delle case mandanti accedano al consiglio dei delegati.     Discuteranno dopo, o si sono già accordati, su come ripartire al loro interno il numero dei delegati, discuteranno o hanno già discusso in gran segreto, nelle loro stanze, lontani da occhi indiscreti: ed ora, tranquilli, sono alla finestra a guardare divertiti, questo teatrino offerto dai sindacati di categoria.

Un teatrino di infimo ordine, dove ci si rimpalla accuse, offese, fatti e misfatti, non mi interessa se i fatti sono veri o falsi, se le accuse sono giuste o sbagliate, non è questo che voglio discutere, quello che si evince è la stoltezza, la superficialità, la ottusità, la scelleratezza  che alberga in molti sindacati di categoria.

La Usarci, la Fnaarc, La Fiarc, la Fisascat, l'Anasf, facenti parte della lista “AGENTI PER ENASARCO” pur su posizioni  diverse, non condivise, spesso contraddittorie, hanno pensato che solo l'unione avrebbe potuto dare maggiore vantaggio e maggiore forza alla categoria degli agenti, un gruppo forte, unico,  mentre gli altri, le altre tre liste “ Per Enasarco decidi tu” “ Adesso basta” “CGIL”, per soddisfare l'ambizione, la smania dei propri capolista , o di qualcun altro, ha preferito fare una lista propria, incuranti, insensibili delle eventuali ripercussioni negative, fregandosene delle eventuali conseguenze che potevano scaturire da questa scellerata scelta, quello di indebolire la rappresentatività della categoria degli agenti commerciali per il proprio tornaconto. 

COME SINDACALISTA AGENTE DI COMMERCIO LEGATO DA SEMPRE ALLA CATEGORIA, HO LA MORTE  NEL CUORE.

Giovanni Di Pietro

martedì 1 marzo 2016

La Voce degli Agenti e dei Rappresentanti di Commercio: Garantiamo le Pensioni Enasarco !

La Voce degli Agenti e dei Rappresentanti di Commercio: Garantiamo le Pensioni Enasarco !:                            La lista " Agenti per Enasarco"    Le date che vanno dal 1 aprile al 14 aprile 2016 rappre...

Garantiamo le Pensioni Enasarco !


                          

La lista " Agenti per Enasarco" 

  Le date che vanno dal 1 aprile al 14 aprile 2016 rappresentano date storiche per gli agenti commerciali che saranno chiamati per la prima volta ad esprimere le proprie preferenze circa la nomina del Consiglio dei Delegati presso l'Enasarco. Per la prima volta in oltre 70 anni di storia, l'Enasarco fa votare I propri iscritti, circa 250.000 agenti in attività, andranno ad eleggere il Consiglio dei Delegati, i quali a loro volta eleggeranno il nuovo CDA (Consiglio di Amministrazione).
 Con la modifica dello statuto del 2014, saranno ora gli agenti e le ditte mandanti ad eleggere gli organi dirigenti. L'elezione avverrà con il sistema elettronico, l'agente dovrà entrare nella propria area riservata nel sito Enasarco, ed esprimere il proprio voto indicando una delle quattro liste presenti. (guida al voto alla pagina= http://insiemeperenasarco.it/1/upload/modalita_di_voto.pdf ) Non si votano i singoli candidati, ma solo la lista.
L'Enasarco con un patrimonio di circa sette miliardi di Euro, è il secondo gestore pensionistico Italiano, eroga circa 120.000 pensioni annue, ed oltre alle  pensioni gestisce un articolato sistema assistenziale a tutela e supporto di tutta la categoria.
Occorre ricordare che fino al 1962 l'Enasarco costituiva l'unica pensione per l'agente, solo dal 1962 l'Inps ha incluso gli agenti tra i percettori di pensione ma, erogando un fisso uguale per tutti, insufficiente alla sopravvivenza ; ciò si è protratto fino a 20 anni fa, fino ad allora la pensione Enasarco costituiva la fonte di maggior reddito per l'agente.
Molti , a torto, lamentano il fatto che si è fatta una lista con le ditte mandanti; ciò non è esatto e non risponde al vero. Con la lista delle ditte mandanti " IMPRESE PER ENASARCO" si è solo condiviso il programma " INSIEME PER ENASARCO" programma che in caso di vittoria, insieme portremmo portare a compimento.
Ognuno ha la sua lista, la nosta " AGENTI PER ENASARCO" alla quale aderiscono ; l'Usarci, la Fnaarc, la Fiarc, la Fisascat, e l'Anasf, è ben distinta da quella delle ditte, e gli agenti voteranno solo per " Agenti Per Enasarco" . Nel programma condiviso, vi sono molti punti veramente innovativi,
Attivare un sistema che consenta ai giovani di avvicinarsi alla nostra professione riducendo loro gli gli oneri contributivi , e consentendo di non versare per i primi anni i contributi previdenziali ma nello stesso tempo riconoscere comunque l'anzianità contributiva in maniera figurativa, questo è uno dei progetti che si è impeganata a realizzare la nostra lista.
- Investimenti sicuri per i Fondi dell'enasarco, prevedendo che gli stessi vengano impiegati principalmente in Italia e verso quelle aziende che si serviranno e daranno maggiore spazio alla vendita tramite gli agenti. Impegnarsi a ricercare una soluzione per le migliaia di agenti che pur avendo maturato il diritto alla pensione negli anni passati, si sono visti rifiutare la pensione in quanto nel frattempo erano intervenute modifiche legislative che hanno alzato il tetto minimo degli anni necessari per ottenere la pensione, ( i cosiddetti Silenti). - Offrire una maggiore copertura sanitaria all'agente ma anche alla sua famiglia, al posto della deficitaria assicurazione infortuni oggi in vigore.
- Migliore e maggiore comunicazione verso gli iscritti in modo da essere costantemente aggiornati sulla sua posizione e sui lorodiritti.
Queste sono solo alcuni dei punti dell'ambizioso programma che ci siamo prefissati, e che con l'aiuto degli agenti porteremo a compimento. In questi ultimi anni abbiamo retto e respinto i numerosissimi attacchi che da più parti erano rivolti contro la Fondazione, abbiamo tenuto testa e siamo riusciti a garantire ancora la pensione a questa categoria di grandi lavoratori poco incline alla autotutela. Alcune liste vorrebbero addirittura che l'Enasarco fosse assorbita dall'Inps mettendo così a serio rischio la doppia pensione.
Oggi il 70 % degli agenti pensionati percepisce dall'Inps una pensione media di 700 euro mensili, una miseria, ma che aggiunti alle altre 700 euro circa di competenza dell'Enasarco, portano il reddito mensile a 1.400 euro, una somma che permette di vivere se non bene , almeno con dignità.
Se l'Enasarco fosse inglobato nell'Inps, sicuramente diremmo addio alla doppia pensione, le mandanti cesserebbero di versare il loro 50% di contributi , e l'agente si troverebbe ad affrontare la senilità tra mille sacrifici.
 E' vero, è stato necessario aumentare l'età pensionabile, aumentare i contributi, ma si è reso necessario a seguito della legge Fornero che ha portato la sostenibilità della Fondazione da trenta a 50 anni; un vero salasso, ma non tutti i mali vengono per nuocere, infatti, nello stesso tempo questa legge ha dato maggiore stabilità e garanzia alla Fondazione e di consegunaza agli agenti che si vedono garantita la pensione per un termine ben più lungo. In Abruzzo gli agenti che hanno diritto di voto sono circa seimila e la nostra lista, "AGENTI PER ENASARCO", formata da 56 componenti, presenta ben due canditati abruzzesi, Giovanni Di Pietro Pescarese , Vice Presidente Nazionale Usarci (Unione Sindacati Agenti e Rappresentanti di commercio Italiani), ed il dott. Felice Graziani di Avezzano, AQ, componente del Comitato Esecutivo Anasf, con delega per l'Area Decentramento . Vogliamo migliorare e garantire le pensioni agli agenti.

Giovanni Di Pietro

giovedì 28 gennaio 2016

Elezioni Enasarco: Intervista al V. Presidente Naz. Usarci Giovanni Di Pietro

AGENTI DI COMMERCIO AL VOTO PER IL RINNOVO DELL’ ENASARCO - e le PENSIONI?

Dal 1  al 14 aprile gli agenti di commercio  verranno chiamati a votare per l’elezione dell’assemblea dei delegati dell’Enasarco, l’ente previdenziale di categoria. Si tratta di un appuntamento importante per gli agenti di commercio e per le scelte politico-sindacali che sono chiamati a pianificare. Per saperne di più su questo particolare settore professionale, abbiamo incontrato Giovanni Di PietroVice Presidente Nazionale USARCI (uno dei sindacati più rappresentativi degli agenti commerciali), presente nella lista “ AGENTI PER ENASARCO”  con il quale faremo un  pò di chiarezza su questo Ente tanto chiacchierato e su cosa si prefigge la  lista.
D. Quando è nato L'Enasarco?
R.L'Enasarco fu istituito nel 1938 con il nome di Enfasarco, (Ente Nazionale Fascista Assistenza Agenti Rappresentanti di commercio a seguito della emanazione del primo AEC; successivamente con  Regio Decreto del 6 giugno 1939 n. 1305 l' Enfasarco divenne il primo e per tanti anni l'unico ente pensionistico per gli agenti e rappresentanti commerciali.
D. Ma all'epoca l'agente percepiva altre pensioni?
R. Assolutamente no, la pensione erogata dall'Enasarco era l'unica pensione percepita dall'agente
D. Ma  l'agente non percepiva anche la pensione INPS?
R. Purtroppo no, l'Inps  erogava pensioni solo ai lavoratori dipendenti.   Occorrerà attendere il 1966 quando la legge 22 luglio 1966 n. 613 istituì presso l’INPS l’assicurazione generale obbligatoria per gli esercenti attività commerciali.   Solo allora, gli agenti ebbero diritto alla pensione Inps in quanto assimilati ai commercianti.
D. Quindi dal 1966 L'agente ha diritto a due pensioni?
R. In pratica si, dal 1966 l'agente percepisce due pensioni, ma quella che gli permettereva  di vivere una vecchiaia tranquilla era solo quella dell'Enasarco in quanto quella dell' INPS era costituita da un minimo fisso, ovvero, l'agente, pur versando contributi in percentuale sul reddito, aveva diritto sempre alla stessa pensione, un minimo che all’epoca, 1966, era di lire  12.000, circa 118 € attuali.
D. Perchè invece quella ENASARCO è più importante?
R. Occorre innanzi tutto spiegare il sistema pensionistico Italiano. L'Italia ha da sempre utilizzato per le pensioni pubbliche il sistema a RIPARTIZIONE così come in altri paesi come Francia, Germania, Belgio, Spagna  ed altri, mentre altre nazioni di matrice Anglosassone hanno utilizzato un sistema misto, Ripartizione e Capitalizzazione
D. Ripartizione, Capitalizzazione,cosa significano?
R. Il sistema a ripartizione è costituito da un sistema senza patrimonio, dove le pensioni vengono pagate con i soldi dei lavoratori, in pratica i figli versano per pagare le pensioni dei padri.
D. I figli versano per pagare la pensione ai padri? Non è una incongruenza?
R. Assolutamente no, faccio un esempio banale per poter comprendere al meglio il sistema.
Al momento della costituzione dell'ente pensionistico, si sarebbe dovuto attendere  almeno venti anni per poter cominciare ad erogare pensioni,  tempi troppo lunghi, e poichè la  pensione costituisce oltre che un reddito sociale, aiuta l’economia nazionale,  si provvede ad erogare da subito una pensione a chi ha raggiunto l'età pensionabile, o subisce un infortunio , prelevando i contributi dai versamenti dei più giovani.
D. Ma allora i pensionati sfruttano i soldi degli altri.
R. In verità non è uno sfruttamento in quanto è praticamente un giroconto, i giovani di oggi saranno i pensionati di domani che attingeranno dai loro figli i quali quando andranno in pensione attingeranno a loro volta dai figli.
D. Se il sistema è perfetto perchè quasi tutti gli enti pensionistici sono in passivo?
R. Non esistono sistemi perfetti, ma solo sistemi che premiano più o meno il sociale, la passività degli enti pensionistici è causata da una moltitudine di fattori, quali:  crisi economica prolungata che porta ad una diminuzione drastica dei versamenti contributivi o ad un considerevole calo delle nascite e quindi dei futuri lavoratori, oppure ad una troppa elasticità nel concedere pensioni a chi non ne ha ancora i requisiti.
D. Torniamo alle due pensioni, quella dell'Enasarco quindi rappresenta la pensione più importante.
R.  Vero in parte, in realtà, con la legge 613del 1966 , ovvero l'istituzione della pensione INPS per i commercianti, la pensione Enasarco si trasforma in pensione integrativa, anche se fino al 1972 Con la legge 12 resta la più importante. Occorre attendere la legge 2 agosto 1990 n. 233  perchè la pensione INPS si trasforma da fisso a variabile sulla base dei contributi versati. A Questo punto le pensioni si equivalgono.
D. A questo punto si poteva eliminare un ente contributivo, perché continuare a pagare due enti pensionistici?
R. Anche qui i motivi sono molteplici. Abbiamo detto che il sistema pensionistico italiano è quello a RIPARTIZIONE, (i figli versano per i padri) quindi, se si smettesse di versare i contributi, tutti i pensionati resterebbero senza pensione e quelli che stanno continuando a versare perderebbero comunque i loro contributi nel giro di pochissi anni perché i loro versamenti servirebbero per pagare le pensioni in corso. 
D. Quindi si è condannati in eterno a pagare la doppia contribuzione?
R. Non è detto. Ritengo comunque che se anche fosse non ci sarebbe nulla di male, avere due pensioni permettono di vivere meglio, seppure con un piccolo sacrificio in più nel periodo di attività, dobbiamo inoltre tener presente che i contributi ENASARCO vengono pagati al 50% dalle ditte mandanti, non gravano esclusivamente sull'agente. L'agente quindi percepisce una pensione piena pagando un contributo ridotto al 50% non è poco.
D. Non mi ha risposto,  quindi occorre pagare per sempre, se si smette salta tutto.
R. Con le ultime riforme, si sta cercando di ridurre sempre più questo aspetto. L'innalzamento dell'età pensionabile, la riduzione dei coefficienti di calcolo, la trasformazione del sistema di calcolo della pensione da retributivo al contributivo, sono i primi passi per portare eventualmente il sistema da Ripartizione a sistema misto con garanzie maggiori sulla sostenibilità seppure con la riduzione della redditività. Personalmente ritengo comunque migliore il sistema a ripartizione, l'aspetto sociale è premiante anche per la collettività.
D. Ha usato altri due termini poco chiari, Retributivo e contributivo, cosa significano
R. Sistema retributivo significa effettuare il calcolo per la pensione tenendo conto solo della retribuzione percepita, senza tenere in alcun conto i versamenti contributivi. Sistema contributivo invece è l'inverso, il calcolo viene effettuato sui contributi versati e non sulle provvigioni percepite.
D. Può essere più chiaro con qualche esempio?
R. Certo, prendiamo ad esempio il sistema retributivo;  nel 1980 , la percentuale di contribuzione ENASARCO era del 8%, 4% a carico agente e 4% a carico mandante. Se l'agente avesse percepito una provvigione pari a 10 milioni di vecchie lire avrebbe versato in totale  800.000 lire di contributi. In questo caso, il calcolo viene fatto sulle provvigioni premiando maggiormente il calcolo pensionistico in quanto i versamenti dei contributi erano molto bassi. Con l'attuale sistema, quando andrà a regime, si considereranno solo i contributi versati (sistema contributivo), non le provvigioni, sistema maggiormente penalizzante per il lavoratore ma più equo.
D.  Passiamo alle domande difficili, si parla tanto di silenti, cosa sono?
R.I contributi Silenti rappresentano  quei  contributi versati ad un ente pensionistico   che non sono sufficienti a maturare alcun trattamento,  da ciò il termine silenti che vuole indicare quelle persone che pur avendo versato contributi non percepiranno alcuna pensione.Il problema è molto complesso e di non facile soluzione e riguarda tutti gli enti pensionistici non solo l’Enasarco.
D. arliamo allora dei silenti Enasarco, perché i loro versamenti devono ritenersi perduti?
R. Anche qui occorre fare una distinzione; quelli che alla fine del 1998  data di privatizzazione dell’ENTE avevano maturato il diritto alla pensione perché già in possesso dei 15 anni di versamento previsti per legge, e quelli che hanno versato 2;3;5; 10 anni senza raggiungere il minimo previsto per ottenere il diritto alla pensione.
 La legge 12 del 2 febbraio 1973, voluta dal ministero del lavoro e della previdenza sociale,  ridisegna la natura ed i compiti dell’Enasarco a seguito della emanazione della legge 22 luglio 1966, n. 613 che ha incluso gli agenti commerciali nella gestione INPS.  Con la legge 12 la pensione Enasarco si trasforma da unica pensione in pensione Integrativa.  I primi, quelli che al 1998 avevano maturato i 15 anni, hanno avuto due anni  per poter completare gli anni di versamento mancanti.
D. Ancora cerca di eludere la domanda, perché l’Enasarco non restituisce i contributi versati che non  daranno diritto alla pensione ?
R. No, non cerco di eludere, cerco di far capire alcune differenze sostanziali. L’Enasarco è sotto il diretto controllo dei ministeri vigilanti e del COVIP, oltre ciò è intervenuta la cosiddetta legge Fornero che ha portato da 30 a 50 anni la sostenibilità degli enti privatizzati.
Questa ulteriore e giusta garanzia, che dà maggiore stabilità alla fondazione e sicurezza agli iscritti, ha obbligato l’Enasarco ad aumentare le percentuali contributive e l’età pensionabile e non concede alcuno spazio a qualsiasi altra possibilità. Restituire le somme versate agli ex agenti che non hanno maturato il diritto alla pensione, provocherebbe un tracollo della fondazione con conseguenze inimmaginabili.
D. Perché si provocherebbe il tracollo della Fondazione?   non è sufficiente prendere quei soldi e restituirli?
R. Assolutamente no, questo sarebbe possibile solo in un sistema a Capitalizzazione, non a Ripartizione, abbiamo detto in precedenza cosa significa. Restituire le somme versate comporterebbe il CRAC della Fondazione, (cosa che succederebbe in tutti gli enti previdenziali se si attuasse una simile politica).
L’Enasarco, così come gli altri enti, non ha risorse sufficienti a rendere i versamenti, se lo facesse  non avrebbe più i soldi per pagare le pensioni già in essere e quelle future,  e ciò non andrebbe a favore di nessuno. Nello stesso tempo, se si rendessero i soldi a tutti senza più erogare pensioni, ad ognuno spetterebbe solo le briciole.
D. E  se intervenisse l’inps inglobando  l’Enasarco?
R. Le cose non cambierebbero assolutamente, anche l’INPS ha i suoi silenti e sono molti di più dell’Enasarco, inoltre tale assorbimento, difficile da realizzare, provocherebbe si l’annullamento dei contributi obbligatori Enasarco, ma provocherebbe anche la cancellazione futura della doppia pensione, con il risultato che oltre l’80% degli agenti si ritroverebbe con una unica pensione di circa 600 € mensili invece della doppia pensione, circa 1. 200 attuali con la quale sopravvivere con dignità.
D. Ma l’agente prende due pensioni perché versa due contributi, se uno li versasse ad una assicurazione privata otterrebbe ugualmente due pensioni?
R. Anche questa è una considerazione semplicistica ed in parte non vera. Innanzitutto se non fosse obbligatoria quasi nessuno verserebbe i contributi volontari, solo i più facoltosi provvederebbero a costituirsi una pensione complementare, in  secondo luogo,  occorre tener conto che la rendita del privato è nettamente più bassa di quella dell’Enasarco in quanto occorre tener conto di  tutti gli aspetti pensionistici,  invalidità, malattia oltre all’utile che il privato deve avereUltima considerazione,  la più importante; in tutto ciò, in tutte le chiacchiere e le considerazioni che si fanno, non si tiene conto che la pensione Enasarco è la conseguenza di un versamento che al 50% grava sulle mandanti;  su un monte contributivo di 100 mila euro sul quale si calcola la pensione, 50 mila e più non è stato pagato dall’agente ma dalla mandante , e se l’Enasarco sparisse addio pensione e contributo paritetico.
D. Quindi i silenti devono rassegnarsi, per loro non vi è nulla da fare?
R. da anni si cerca di trovare una soluzione, ma non è certamente facile; per legge non possono essere distratte somme destinate alla pensione, oltremodo non sarebbe neanche giusto. Questo è un problema sociale , e come tale dovrebbe interessare tutta la platea degli agenti, sia quelli in attività sia quelli già pensionati, oltre che lo stato. Qualsiasi iniziativa contro la Fondazione, potrebbe provocare l'effetto domino  ed interessare tutti gli enti pensionistici sia privati che pubblici e potrebbe comportare il tracollo dell'intero sistema pensionistico. Per poter quindi trovare una quadra ai silenti, quelli che hanno maturato almeno 15 anni di versamenti, occorrerebbe trovare i fondi ed avere il benestare dei ministeri competenti.

D. Ma questo dei silenti è un problema che occorre risolvere altrimenti si trascinerà in eterno.
R. Assolutamente no, quello dei silenti è un problema che " tecnicamente" è già stato risolto, infatti con il regolamento del 2012, è stato previsto che, per i nuovi iscritti alla Fondazione, sono sufficienti 5 anni di versamentiper poter accedere ad un contributo al raggiungimento dell'età pensionabile, quindi anche quelli che non raggiungeranno i venti anni, avranno diritto ad una rendita.
D. Ma allora tutti quei movimenti che si leggono sui media che parlano di azioni legali, ricorso alla corte Costituzionale, alla corte europea ed altro?
R. Siamo in un paese democratico ed ognuno è libero di pensare quello che crede più opportuno. Ci troviamo in un momento storico dove si parla molto si ascolta poco e si legge meno, ognuno di noi ha la soluzione a tutti i mali, internet che è una notevole cassa di risonanza a costo zero, dà l'opportunità a tutti di fare il condottiero,  così nascono partiti politici personali, nuove associazioni sindacali, con l'unico risultato di disperdere le forze e calunniarci l'un l'altro.
Il malcontento ed il populismo completano l'opera.
D. Parliamo di elezioni ENASARCO. Sei un candidato all'assemblea dei delegati nella lista insieme per ENASARCO, come si è giunti a questa scelta ?
R. La lista " insieme per Enasarco " è una coalizione al cui interno vi sono altre due liste, " mandanti per Enasarco" e " Agenti per Enasarco" nella prima vi sono le organizzazioni delle ditte mandanti, nella seconda, quella che ci interessa maggiormente, vi sono le sigle storiche degli Agenti, oltre che l'Usarci, vi è la Fnaarc, la Fiarc, la CISL, l'Anasf. Insieme perchè la fondazione ENASARCO è retta sia dai rappresentanti degli agenti sia da quelli delle mandanti, è impensabile poter amministrare se non vi è condivisione, si arriverebbe alla paralisi della fondazione con ripercussioni negative per tutta la categoria.
D. Qual'è il programma della lista " Insieme per Enasarco" ?
R. Il programma prevede 10 punti salienti
1)    Diamo centralità alle esigenze dell’agente   
2)    Miglioriamo il nostro sistema sanitario   
3)    Incentiviamo l’aggiornamento professionale  
4)    Diamo più servizi agli agenti di commercio   
5)    Accompagniamo il ricambio generazionale    
6)    Consolidiamo la collaborazione con il mondo universitario e della formazione
7)    Ampliamo i nostri orizzonti di vendita  
8)    Sviluppiamo un innovativo piano di investimenti per Enasarco 
9)    Rendiamo Enasarco più presente e aperta al territorio     
10)                      Comunichiamo meglio e di più
D. Può illustrarci brevemente i vari punti
R. certamente,
a) Le esigenze pensionistiche ed assistenziali della categoria sono cambiate negli ultimi anni, occorre pertanto cercare nuove soluzioni  che diano maggiore reddito all’agente  inoltre l’agente deve poter dialogare ed ottenere risposte  in maniera diretta ed in tempi brevissimi con la fondazione , occorre inoltre trovare  soluzioni utili a risolvere il problema delle posizioni contributive incomplete.
b) Il sistema assicurativo infortuni ha presentato, in special modo negli ultimi anni, lacune paurose e disservizi, occorre riformare il sistema, prevedendo un sistema sanitario che tuteli maggiormente l’agente e la sua famiglia con una particolare attenzione al problema dell’assistenza agli anziani ed alla lungodegenza.
c) L’apertura delle frontiere e la globalizzazione ha allargato i confini geografici  anche dell’agenzia. In questo nuovo scenario vi è necessità di agenti piu’ preparati  professionalmente, L’Enasarco ha nel suo statuto, tra i suoi compiti, quello della formazione , che era stato ormai abbandonato negli anni 90, occorre dare nuovo impulso a questo aspetto, prevedendo  specifici corsi di lingue, di marketing, corsi per l’utilizzo di strumenti di comunicazione web, come l’utilizzo dei social a fini commerciali,
d) Piu’ vicini alla categoria significa anche dare un supporto economico per  l’acquisto di autovetture,  locazione di uffici, per l’acquisizione di programmi di gestione
e) Da tempo la categoria non ha ricambio generazionale con ripercussioni sulla economia delle aziende e sui posti di lavoro, sono pochi oggi  i giovani che scelgono questa professione che ritengo tra le più belle del sistema imprenditoriale, ciò mette oltretutto a rischio le future pensioni, occorre inserire degli incentivi per i giovani agenti anche senza il pagamento dei contributi per i primi anni, anni che comunque dovranno avere  un valore figurativo ai fini pensionistici
f) La fondazione deve avere una maggiore visione del mondo produttivo ed universitario, sono migliaia le nuove aziende, (start –up) che in collaborazione con il mondo universitario  offrono al mercato prodotti innovativi che risultano difficili da collocare sui mercati a causa della  scarsa conoscenza del tessuto distributivo da parte di queste start-up. L’Enasarco, piuttosto che investire su fondi di dubbia solidità, potrebbe  meglio investire proprio su queste start-up , che  in cambio assicurino anche nuovi posti di lavoro agli agenti.
g) Occorre creare una  rete che possa essere da traino allo sviluppo e ricerca di agenti per  ditte mandanti estere e,  meglio ancora, creare una sinergia tra mandanti stranieri e agenti italiani.
h) I futuri investimenti dovranno essere fatti con la massima cautela e rispetto rischio,  investimenti tesi a favorire l’economia nazionale  coniugando la redditività degli investimenti con la crescita delle imprese  che si impegnino ad incrementare la distribuzione attraverso la rete degli agenti  piuttosto che servirsi di altre forme di collocamento.
i) Gli uffici periferici sono quasi fatiscenti, occorre una ristrutturazione con servizi adeguati con l’utilizzo di nuove tecnologie e personale adeguatamente valorizzato per consentire una relazione più diretta tra la Fondazione e gli agenti.
l) occorre migliorare la comunicazione, il rapporto con gli iscritti, sia in quantità che in qualità  ed essere più attenti nel recepire le istanze della categoria.
D) Non ho trovato alcun riferimento ai silenti, quindi per la lista insieme per Enasarco  il problema non è prioritario ?
R) Assolutamento no il problema c'è ed è reale, infatti è al primo punto. Quando si parla di trovare soluzioni alle contribuzioni incomplete, si parla proprio dei silenti. Quello dei silenti come ho detto prima è un problema che per essere risolto ha necessità di tanti fondi. Avremmo potuto battere la grancassa mediatica dicendo che avremmo risolto il problema, ma siamo consci che ciò non è di facile soluzione.
I programmi devono essere realizzabili, per  ogni punto  occorre già avere la soluzione, il percorso da fare, il sistema come realizzarlo, altrimenti diventa solo una dichiarazione di intenti utile a fare grandi proclami, a catturare voti.
Non si può  millantare traguardi  che si sanno in partenza irrealizzabili al solo scopo di catturare voti, occorre serietà.
D) Questo è il programma della coalizione, ma vi è qualche cosa che le sarebbe piaciuto inserire e che non è stato fatto?
R) Certamente si, avrei preferito che nel programma fossero stati almeno sfiorati i problemi degli agenti monomandatari già oggetto di interrogazioni parlamentari; anche il problema della perdita di mandati, per fallimento o chiusura delle mandanti rappresenta una grossa preoccupazione,  si sarebbe potuto prevedere una specie di fondo indennitario da erogare con un apposito fondo per i casi più gravi.
D) ma come avverranno le elezioni ?
R) innanzi tutto occorre precisare che hanno diritto di voto tutti gli agenti in attività, per attività si intende colui che ha almeno un versamento trimestrale nell’ultimo triennio.
L’enasarco ha pubblicato da tempo gli elenchi degli agenti che hanno diritto al voto, e solo quelli saranno ammessi a votare.
D) ma tecnicamente come si svolgerà la votazione?
R) l’agente dovrà avere aperta la sua posizione on line con la Fondazione, riceverà un codice dall’Enasarco, attraverso questo , ed entrando nella propria posizione esprimerà il suo voto indicando la lista che preferisce.  

Bene Giovanni Di Pietro, in attesa di questo evento elettorale che sicuramente segna una svolta nella categoria, speriamo attraverso l'intervista aver fatto chiarezza su punti "nodali" per i colleghi. Il nostro appuntamente sarà al dopoelezioni per le valutazioni di rito. Per ora un grande IN BOCCA AL LUPO!