venerdì 28 agosto 2020

ENASARCO, ANTICIPO FIRR, A QUANDO LA LIQUIDAZIONE ?

 


L’Enasarco quando liquiderà l’anticipo FIRR

 

Il Cda ENASARCO nella seduta del 29/05/2020 ha deliberato di liquidare agli agenti che ne facessero richiesta, un anticipo del Firr fino ad  un massimo del 30% delle somme in giacenza, da suddividere in tre trance del 10% ciascuna.  Solo i rappresentanti della Fiarc, Federagenti,  Anasf e Confesrcenti hanno votato contro.

La delibera del Cda è successiva all’accordo siglato tra le oo.ss. di parte agente, Usarci,   Fisascat Cisl, Ugl Terziario, Fnaarc, Uiltucs e le oo.ss. delle mandanti, Confindustria, Confcomemrcio, Confapi, Confartigianato; le altre sigle sindacali, Federagenti, Fiarc, Anasf, Confesercenti, tutte appartenenti alla lista Fare Presto, non hanno sottoscritto l’accordo, forse che gli agenti di commercio non hanno  bisogno di questo anticipo  in un momento di grave situazione economica per tutta la categoria a seguito della recessione per Covid 19.

La sottoscrizione dell’accordo tra le organizzazioni Sindacali degli agenti e quelle delle mandanti, si è reso necessario in quanto il FIRR (Fondo Indennità Risoluzione Rapporto)  non è nella disponibilità dell’Enasarco che ne custodisce esclusivamente il fondo  riconoscendo inoltre  gli interessi. Occorre precisare che il Firr non è previsto da un obbligo legislativo,  ma è rappresentato solo da un obbligo di natura pattizia, ovvero è obbligatorio solo per quelle aziende che aderiscono alle oo.ss. delle mandanti e che hanno sottoscritto gli AA.EE.CC. ( Accordi Economici Collettivi) con i sindacati degli agenti.

Ovviamente il tutto deve essere avallato dai ministeri competenti, MEF e Ministero del Lavoro, perché ogni azione che possa incidere sui bilanci della Fondazione devono avere il beneplacito di detti ministeri.

Ebbene, dopo tre mesi dalla delibera, e quindi dalla richiesta ai ministeri nessuna autorizzazione è giunta alla fondazione la quale si trova nella impossibilità ad erogare il Fondo Indennità Risoluzione Rapporto.

Parafrasando un vecchio motto di Andreotti, “ a pensar male è peccato, ma si indovina sempre”, mi chiedo il perché i ministeri tardino a dare  il loro assenso. Eppure non ha nessun costo per lo stato, non incide sulla stabilità dell’Enasarco, ma nello stesso tempo costituirebbe una boccata di ossigeno per la categoria.

Mi viene il sospetto  che gli stessi gruppi che con interrogazioni parlamentari, audizioni parlamentari, pressioni presso i ministeri,  chiedevano a gran voce il commissariamento dell’Enasarco  o la sua fusione nell’Inps, ora faccia di tutto,usando gli stessi sistemi e conoscenze,  per ritardare le  autorizzazioni ministeriali  al solo fine di mettere in cattiva luce agli occhi degli agenti, l’operato della Fondazione. Solo chi non ha a cuore il bene degli agenti potrebbe architettare una simile nefandezza, ma si sa che sotto elezioni tutto è possibile.

Giovanni Di Pietro

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