domenica 22 maggio 2011

LA SAGA TRA FEDERAGENTI ED USARCI

Continua la saga tra Federagenti e Usarci. Non voglio entrare nel merito del torto e della ragione, di solito la stessa non risiede mai da una sola parte, ma vorrei solo che qualcuno mi spiegasse a chi giova questa contrapposizione esacerbata tra due sindacati di categoria il cui unico scopo dovrebbe essere quello di tutelare gli agenti e rappresentanti commerciali.
La Federagenti sta conducendo, a suo dire, dal momento della sua nascita avvenuta in occasione della privatizzazione dell' ENASARCO, una vera battaglia previdenziale a favore degli agenti.
E' innegabile che la previdenza rivesta un fattore di primaria importanza per questa categoria, ma francamente non mi sembra il solo ed unico problema che affligga questa tipologia di lavoratori. Con tutti i ma e tutti i distinguo, gli agenti hanno una pensione dall' ENASARCO che sommata a quella dell'INPS costituisce un supporto importante.
E' difficile pensare che l'attacco che la Federagenti fa puntualmente all'USARCI non sia strumentale, anche ammesso che in alcuni casi possa avere qualche ragione.
L' Enasarco è amministrata oltre che dal Presidente(CISL), da un Vice Presidente (Confindustria) e da un altro Vice Presidente (Confcommercio) e da nove Consiglieri appartenenti rispettivamente: alla Fnaarc, all'Usarci, alla CISL , alla UIL, alla Fiarc, alla Confcommercio, alla Confindustria, e da uno in quota al ministero del Lavoro.
Ora, con un organigramma cosi' corposo e policromo, pare difficile pensare che se vi sono delle responsabilità possano essere attribuite esclusivamente all' USARCI.
Oppure dovremmo immaginare i due consiglieri in quota all' USARCI talmente arguti e forti da riuscire a condizionare e fagocitare tutti gli altri 11 membri ? Mi sembra improbabile; si dovrebbe pensare che gli altri sono tutti degli sprovveduti, degli inetti, o addirittura incapaci ? francamente mi è difficile crederlo; oppure si dovrebbe pensare che dietro questi attacchi sistematici si nasconde dell'altro ? anche io sono del parere che sull' Enasarco occorrerebbe un serio approfondimento, che non e' tutto oro quel poco che luccica, che molte norme sono sfavorevoli agli agenti, che nessuno, dico nessuno ha mai comparato in tutti i suoi aspetti favorevoli e sfavorevoli i due sistemi pensionistici, ma come dicevo prima, la categoria soffre oggi di mali incurabili, mali che non permettono la sopravvivenza degli agenti e delle loro famiglie, e di tutto ciò si tace, nulla da parte di nessun sindacato.
Si tace sulle direttive che da tempo vengono impartite dai sindacati di parte datoriale (Confindustria, Confcommercio, Confapi, Confartigianato) ai propri iscritti (Mandanti), direttive tese a modificare unilateralmente i contratti che prevedono clausole moralmente delinquenziali se inserite in in un rapporto di lavoro, le cosiddette clausole risolutive espresse, ovvero mancati raggiungimenti del target, insoluti che non devono superare il 2 o 3 % del fatturato, il famigerato art 2 degli AEC , poi diventato (sic) art. 3 per il settore Commercio, che prevede la riduzione di zona, di provvigione, di clientela, a piacimento della mandante, cosi' che nel giro di 3, 4 anni, l'agente si vede azzerate le provvigioni ed è costretto a disdire il contratto senza ricevere alcuna indennità.
Queste ed altre clausole contrattuali , che spesso vengono ritenute valide sia dagli avvocati (perchè non hanno voglia di lavorare, il diritto di agenzia pagapoco), sia dai magistrati ( tutti comunisti ? se lo fossero, avrebbero già dichiarato la nullità di detti patti), hanno messo e continuano a metter in ginocchio la categoria, sottoposta a continui ricatti.
Di questi e tanti altri argomenti, la Federagenti tace, se non in qualche sporadica nota ogni anno o ogni qualvolta si firmano quei nefasti AA.EE.CC. i quali, invece di tutelare la categoria, vanno ad interpretare in maniera negativa ed a favore delle sole mandanti le norme codicistiche ed Europee.

Tutto questo acredine, questo livore, questo dispendio di energie, se fosse profuso da entrambi a difesa esclusivamente della categoria in tutti i suoi aspetti, sicuramente gli agenti potrebbero giovarsene ed entrambi avrebbero adempiuto al mandato loro affidato dai loro iscritti.
Ovviamente in questo contesto ho volutamente evitato di parlare della Fiarc e della Fnaarc, che sono due sindacati che aderendo alle controparti, sembra che facciano più gli interessi delle mandanti che degli agenti., ma il problema è di quegli agenti che superficialmente vi si iscrivono, anche se poi condizionano anche gli altri.

Gianni Di Pietro