domenica 31 gennaio 2010

FONDO INTEGRAZIONE STRAORDINARIO PER A.R.

Fondo integrazione straordinario per gli agenti commerciali?
(articolo di Gianni Di Pietro Pubblicato su “Professione agente”periodico dell' USARCI – LARAC di Pescara del luglio 2006)

La CIG, CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNI, è costituita da un fondo che viene utilizzato in occasione di situazioni straordinarie, come ristrutturazioni aziendali, riorganizzazione, riconversione, crisi di particolare rilevanza sociale. La società stessa. L'impresa, informati i sindacati più rappresentativi, si rivolge l'INPS, che gestisce il fondo, dichiarando la propria situazione di gravita e richiedendo l'intervento della cassa integrazione costituita presso l'ente con i fondi versati dalle imprese, circa 1% della retribuzione e con un altro piccolo contributo a carico dello stato. Proviamo a pensare cosa succedere se gli abitanti di un comune traessero il loro sostentamento quasi esclusivamente con il reddito dei lavoratori di un'azienda in crisi, per essere in tema possiamo prendere come spunto l'aviaria, parliamo di ARENA, tutti i dipendenti si troverebbero licenziati e senza alcun reddito; l'economia di quel comune sarebbe praticamente cancellata, ma ciò non danneggerebbe esclusivamente le famiglie dei dipendenti, ma si ripercuoterebbe su tutto il comparto economico dell’area ... negozi vuoti, ristoranti, cinema, artigiani senza lavoro, tutte le attività ne risentirebbero accentuando la crisi che si espanderebbe a macchia d'olio.

LA CASA INTEGRAZIONE NON SOSTIENE SOLO IL LAVORATORE CHE LA PERCEPISCE MA L'ECONOMIA DELL’INTERA COLLETTIVITÀ, ecco perché riveste una importanza sociale rilevante. Dalla GIG cassa integrazione guadagni, è esclusa la figura dell’agente commerciale. In linea di massima e di principio possiamo dire che l'esclusione non è del tutto sbagliata, l'agente commerciale è un lavoratore autonomo, inquadrato nella piccola impresa e come tutti i lavoratori autonomi non rientra nella sfera degli ammortizzatori sociali. Ma vi possono essere sempre delle eccezioni, vi sono migliaia di agenti, i soliti (sempre loro) dipendenti camuffati da agenti, che seppur inquadrati dalle aziende come agenti per eludere i contributi sociali, INPS, INAIL, oltre che per poter avere una maggiore mobilità, costi più bassi, poter ricattare moralmente il lavoratore, come accade per i venditori di palatine, mozzarelle, gelati, latte, i quali non sono altro che padroncini che praticano la tentata vendita e dovrebbero essere inquadrati almeno come viaggiatori piazzisti, non agenti, ebbene, questi in caso di crisi si ritrovano senza lavoro, con le cambiali dei mezzi acquistati da pagare, una famiglia da mantenere e senza alcun sostentamento. La colpa di tutto ciò non è da attribuire solo alle mandanti, è naturale che ogni imprenditore cerca di fare i propri interessi in tutti i modi, cerca di economizzare, di trarre il miglior profitto, e se le norme, la società gli consente di attuare questi escamotage, l'imprenditore ne coglie i frutti. Anche noi abbiamo le nostre responsabilità avendo permesso con l'ultimo AEC il riconoscimento della tentata vendita come rapporto di agenzia. Purtroppo questo è un paese di furbi, e la mancanza di lavoro, la precarietà del lavoro, spesso l'ignoranza, fa si che occorre adattarsi per sopravvivere a tutto ciò che offre il mercato del lavoro, è proprio di questi giorni la notizia di una centrale del latte di una città abbastanza importante che ha licenziato tutti i padroncini per poi fare con loro un contratto di agenzia, STESSO LAVORO, STESSO ORARIO, LAVORO PREORDINATO, CARICO, SCARICO, INCASSO, "SE QUESTO È UN UOMO" recitava un famoso romanzo di PRIMO LEVI. Orbene, perché non costruirci noi stessi, con i nostri soldi, un fondo di tutela e garanzia? Siamo 300,000, un esercito, e sarebbero sufficienti pochi euro a testa per creare un fondo presso L'ENASARCO dove attingere nel caso di calamità e di singole e documentate necessità per periodi temporanei. Trecentomila agenti commerciali, con un fatturato provvisionale minimo di 30.000 euro l'anno si raggiunge un fatturato complessivo di 90 miliardi di euro l'anno. Orbene anche senza l'aiuto delle mandati o dello stato, se volessimo costituire un fondo di garanzia da utilizzare in casi gravi come quelli enunciati precedentemente, o per fallimento della mandante, (sappiamo tutti che in caso di fallimento l'agente non ha diritto al mancato preavviso) un fondo gestito dalla ns. fondazione l'ENASARCO, un fondo fatto con i ns. soldi; versando solo lo 0,1% delle ns. provvigioni, ovvero per circa 30.000 euro l'anno, accantoneranno la modica somma di 30,00 euro ciascuno, si verrebbe così a costituire un fondo circa 9 milioni di euro l'anno, un fondo enorme da utilizzare nei casi che andremo ad individuare ed a regolamentare. Con il sistema della contribuzione sulle provvigioni, "mutualità" i costi sarebbero irrisori quasi nulli, ed i benefici sarebbero tanti. È utopia? Probabile, ma proviamo a pensarci e ragionarci sopra. Un caro saluto a tutti. Gianni Di Pietro