sabato 17 ottobre 2015

MODIFICA DEL MONOMANDATO, LA PROPOSTA DI LEGGE

IL PENSIERO DEGLI ALTRI SINDACATI

Un sentito ringraziamento principalmente al sig. Brunetto Boco, che nella duplice veste di Presidente ENASARCO e di  Segretario della UIL TUCS il sindacato dove sembra aderiranno le ormai quasi ex Usarci di Teramo e Treviso, ha praticamente sostenuto che i 30 mila monomandatari che percepiscono meno di 30 mila euro lordi annui ( che detratte le spese raggioungono  un reddito da 0 a 500/600 € netti) di provvigioni non rappresentano un problema.

Ma veniamo ai fatti

Lo scorso anno l'Usarci, interessando tutte le segreterie dei partiti politici, illustra la situazione di difficoltà che l'agente commerciale sta attraversando.
Proprio a tal fine decide di presentare 4 proposte di legge:
  •      Patente a punti
  •      Riconoscimento della deducibilita auto al 100%
  •      Innalzamento del valore di deducibilita da 20 mila € a circa 40 mila del costo della vettura
  •      Modifica al MONOMANDATO prevedendo un minimo provvigionale o la trasformazione    automatica in plurimandato. ( il testo qui)
Nonostante le assicurazioni di interessamento da parte dei vari gruppi politici, come Movimento 5 stelle, Forza Italia, PD, AP (NCD-UDC), SEL, era proprio quest'ultima a farsi carico dei problemi di cui erano stati investiti, e con una serie di proposte, di emendamenti, interrogazioni parlamentari, viene presentata una risoluzione proprio in materia di MONOMANDATO dalla Onorevole Ricciatti SEL condivisa da numerosi parlamentari. .il tetso qui
A seguito della risoluzione, la X Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, convoca le parti sociali in due audizioni distinte, la prima con Usarci, Fnaarc, Fiarc, la seconda con i sindacati dei lavoratori dipendenti, FILCAMS CGIL. , FISASCAT CISL. , UILTUCS, UGL, oltre all'Enasarco.
Nella audizione, alla presenza del Presidente della X Commissione Epifani, e di circa 20 Deputati, l’Usarci ha rimarcato la grave situazione in cui si trovano decine di migliaia di monomandatari ribadendo l'opportunità dell'intervento legislativo.
La Fnaarc, pur dichiarando la sussistenza di tali situazioni ha presentato una diversa risoluzione, la Fiarc invece ritiene la cosa superflua e che se si dovesse intervenire la cosa dovrebbe  essere fatta per contrattazione collettiva. Anche i sindacati CGIL CISL UIL UGL"dichiarano l'inopportunità della legge rimandando eventualmente alla contrattazione collettiva. (cosa impossibile).
Addirittura l'Enasarco, presente come abbiamo detto con il suo Presidente nonché segretario della UIL TUCS Brunetto Boco, ha finanche negato che esista il problema,. Per il Segretario generale della UIL TUCS il fatto che vi siano ben 14 mila agenti al di sotto dei 14 mila euro lordi annui, ai quali vanno detratte le spese per la produzione del reddito, non sono un problema, questi non sono da tutelare. Ma , se quelli che non superano i 18 mila € annui sono 14 mila, almeno altri 14 mila sono sotto i 30 mila euro lordi annui a quali vanno detratte almeno 15mila  €uro di spese per produrre il reddito.
Quindi riassumento, per i sindacati generali Uil; Cgl; Cisl; Ugl e Fiarc i circa 30 mila agenti Monomandatari che sono “ obbligati” a vivere sotto la soglia di povertà rappresentano una marginalità non degna di attenzione. 
Perché mi chiedo , si arriva a negare l'evidenza ? Perché per il Presidente Boco nella doppia veste di Presidente Enasarco, l’ente degli agenti commerciali, e Segretario Generale della UIL TUCS il problema è pressochè inesistente?
I sindacati confederati, CISL ; CGIL, UIL, UGL, e la stessa Fiarc, conoscono gli agenti , conoscono la loro situazione, sono interessati alla loro tutela? o interessa solo i lavoratori dipendenti? .
 Ma l’apetto più deplorevole e rappresentato proprio dal comportamento del sig. Brunetto Boco, il quale in qualità di segretario UIL TUCS potrebbe anche non conoscere la categoria, ma in qualità di Presidente della Fondazione è gravissimo che dimostri tanta insensibilità verso quella parte della categoria che pur contribuendo con i propri versamenti, si sentono  figli di un dio  minore.


Giovanni Di Pietro