mercoledì 24 luglio 2013

La teoria sul crollo delle imprese Italiane fatta da un ex venditore.

Una piccola analisi che farà storcere il naso a molti, ma che ripeto da anni con la previsione del crollo del numero della categoria. degli agenti. .
Le aziende piccole e medie erano la spina dorsale della nazione, il vanto dell'Italia, pensate che anche l' America si interrogava sulla strano fenomeno Italiano. In realtà il fenomeno era alquanto sopravvalutato. Non è difficile crescere e prosperare nei momenti di boom economico, ma i valori, la forza, vengono fuori quando le difficoltà quelle vere, si affacciano sul mercato. Per anni la nostra nazione ha pompato una situazione anomala, contributi, sovvenzioni, facilitazioni di ogni tipo, non ultimo l'evasione fiscale hanno prodotto il proliferare di microimprese e con esse ovviamente l'aumento smisurato dei venditori. Ecco perché l'Italia ha il primato del numero degli agenti, circa 250.000 regolari, contro i 50/60 mila di Germania, Francia, ed altri paesi europei.
Con la crisi, queste aziende che basavano la loro esistenza sul debito perenne, non dimentichiamo che godevano e godono di prestiti a tasso agevolato, le banche davano il denaro al 4-5% ma spesso circa il 3 veniva assorbito dalle regioni con le sovvenzioni all'artigianato, al commercio con le cooperative di garanzia, tutto ciò ha tenuto in piedi una miriade di microaziende.
Queste trovavano un facile mercato in quanto si servivano e si servono di venditori, quindi di agenti, che agendo a proprio rischio, e con provvigioni spesso da fame, ed a costo zero, visto che l'agente è pagato solo dopo che l'acquirente ha pagato la fornitura, creavano gratuitamente il mercato a queste imprese, ma, data la limitata produzione, i prezzi restavano alti in quanto era difficile abbassare il break even.
Occorre tener conto inoltre che il fatturato medio lordo degli agenti in Italia, a differenza degli altri paesi più evoluti, è al di sotto dei 40 mila euro annui, che al netto delle spese e delle tasse si riduce di oltre il 60% . Un lavoratore autonomo, con un reddito netto medio di € 16.000,00 è facilmente ricattabile e dovrebbe essere ricompreso tra i lavoratori dipendenti.

Ma mentre per le aziende è da tempo iniziata la crisi che li sta portando alla chiusura , per gli agenti il numero stenta a ridursi in quanto, aumentando il numero dei disoccupati, sono sempre più le persone che provano questa avventura visto che l'investimento iniziale (a torto) non è altissimo.

Gianni Di Pietro