sabato 17 dicembre 2016

La Contrattazione Collettiva è Sempre Attuale?

Prima parte 

La contrattazione Collettiva, in questo caso parliamo di AA.EE.CC. ha una funzione importantissima ed indispensabile nel processo del rapporto tra mandante ed Agente, essa viene stipulata e sottoscritta tra i sindacati delle aziende, Confindustria Confcommercio, Confapi,.. ed i sindacati degli agenti commerciali.
A differenza di quanto avviene negli altri paesi europei, dove la contrattazione collettiva è inesistente, in Italia la negoziazione sindacale riveste un enorme valore ed una vera necessità stante la poca chiarezza delle norme, la lungaggine delle fasi giudiziarie e la scarsa propensione dei giudici verso l'agente, che viene ritenuto spesso un imprenditore al pari della mandante.

Per questi motivi la contrattazione collettiva non può avere mai sosta, spesso è già obsoleta nel momento della sua sottoscrizione.
Nell' universo del rapporto di agenzia vi sono di fronte due opposti interessi;
- da una parte la mandante con la continua ricerca dell'abbattimento dei costi, la ricerca di aumento degli utili e la costante ricerca di controllo del lavoro dell'agente ;
- dall'altra, l'autonomia e l'aumento dei propri introiti da parte dell'agente.

Pensare anche solo lontanamente che le due figure possano in qualche modo trasformarsi da controparti a partners è pura utopia, occorrerebbe un salto culturale ideologico che nessuno sarebbe disposto a fare anche a causa della “ furbizia” insita nel popolo Italiano, alla continua ricerca di aggirare l'ostacolo.

Ma andiamo con ordine, quali sono gli aspetti controversi di questo rapporto.

Da una parte la mandante che fa molta difficoltà ad accettare l'agente come lavoratore autonomo, volendo per sua natura dare indirizzi e controllarne tutto l'operato, dall'altra l'agente in quanto tale essendo libero di agire in piena autonomia, non vuole essere legato da lacci e lacciuoli, anche perché, è pagato a “ cottimo” ovvero solo per ciò che veramente produce.

La mandante, vorrebbe interpretare le norme a proprio piacimento, ritiene che il codice civile sia dalla sua parte quando stabilisce “ l'agente deve adempiere l'incarico affidatogli in conformità delle istruzioni ricevute “ pretenderebbe pertanto che l'agente “obbedisca” a tutto ciò che la mandante gli impone servendosi di contratti capestro, rapportini su ogni singola visita, elenco dei clienti visitati, i motivi per cui il cliente non ha acquistato o ha acquistato poco, vorrebbe inoltre conoscere con largo anticipo l'itinerario che l'agente ha predisposto per quel tale giorno, oltre ai nomi dei clienti che andrà a visitare.

E' pur vero che l'AEC esclude tassativamente tutto ciò, l'art 1 infatti, al quinto capoverso recita:
” ….....senza obblighi di orario di lavoro e di itinerari predeterminati. Le istruzioni di cui all'art. 1746 del codice civile devono tenere conto dell'autonomia operativa dell'agente o rappresentante,.....” .
Ben sappiamo però, come i contratti sottoscritti sono pieni e stracolmi di articoli vessatori che, anche se nulli da un punto di vista giuridico, riescono comunque a condizionarne l'operato con la continua spada di Damocle “ se non ti sta bene te ne vai “, e conosciamo purtroppo quanto sia difficile in questa nazione trovare un altro mandato.

Ma vi è molto di più, alcuni agenti stanno ricevendo in “ DONO” dalle mandanti, i tablet o ipad, per poter comunicare in tempo reale con la casa madre, vedere il magazzino ed inviare l'ordine in tempo reale, emettere anche bolle di consegna, ed in alcuni casi, quelli che fanno anche la tentata vendita, emettere anche la fattura ecc.
In realtà le motivazioni di tanto “affetto” da parte delle mandanti sono due;
- il primo è quello di trasferire alcuni compiti all'agente, compiti che venivano svolti da impiegati all'interno dell'azienda, come quello di inserire la scheda cliente, inserire l'ordine, controllare il magazzino. Oggi tutto ciò viene fatto da remoto dall'agente che , così facendo, procura un notevole risparmio economico all'azienda ma, per tutto ciò lui non riceve come contropartita alcun beneficio, anzi, ne ha un onere maggiore.
Il secondo, ancora più “ subdolo”, è proprio quello di controllare e conoscere ogni spostamento dell'agente, ogni sosta, i tempi di visita, i luoghi.
All'interno dei tablet, degli ipad, smartphone, vi è un'app che, se attivata dalla mandante, consente a chi ha donato lo strumento, di monitorare costantemente l'agente in tutte le 24 ore;
ti sei alzato alle 9”, “ sei stato in quel ristorante due ore “ “ cosa facevi l'altro ieri in via Garibaldi che non è area di tua competenza”, “ sei stato più di un'ora al civico 33, ma lì non vi è alcun cliente” ed altro ancora.
Queste frasi sono ripetute costantemente da direttori, capi area, titolari, con lo scopo di intimorire e soggiogare l'agente.
E' pur vero che tutto ciò è vietato, ma spesso il soggetto sottoposto a questa specie di 
“ mobbing” è un agente monomandatario, quasi sempre con patto di non concorrenza post contrattuale, per uno o due anni, condizioni queste che lo pongono in una situazione di vera e propria sudditanza.

Questi sono solo alcuni dei motivi per cui la contrattazione cerca di intervenire e regolamentare i vari aspetti, ed ecco perché la partecipazione degli agenti alla vita sindacale, e la loro adesione è sempre più fondamentale.


Giovanni Di Pietro
V. Presidente Vicario
Fed. Naz. Usarci 

Continua sulla  prossima uscita