venerdì 11 dicembre 2020

La Pensione di Invalidità Enasarco

 

Quando ottenere la Pensione di Invalidità Enasarco

L’invalidità consiste in una patologia congenita o acquisita tale da non consentire l'attività lavorativa e quindi il proprio sostentamento.

L’invalidità Enasarco può essere riconosciuta sia per malattia che per infortunio. Per avere diritto alla pensione di invalidità Enasacro, occorra che ricorrano i seguenti requisiti:

a) abbia riportato un’invalidità a causa di infermità o difetto fisico o mentale, insorto o aggravatosi dopo l’iscrizione alla Fondazione, almeno del 67% della capacità lavorativa nell’attività d’agente effettivamente esercitata;

b) abbia almeno cinque anni di anzianità contributiva obbligatoria di cui almeno tre anni nel quinquennio antecedente la presentazione della domanda di pensione.

La pensione di Invalidità Enasarco può essere parziale, compresa tra il 67 ed il 99% o totale pari al 100%, in tutti e due i casi, l’agente può continuare a svolgere l’attività pur percependo la pensione.

La pensione di Invalidità Enasarco decorre dal primo giorno del mese successivo a quello di presentazione della domanda ed a seguito del riconoscimento della invalidità da parte dell’ente stesso a seguito di visita da parte di un medico legale designato dalla Fondazione. In caso di mancato riconoscimento della percentuale di invalidità di almeno il 67% , l’agente può presentare ricorso entro 30 gg dalla comunicazione di rigetto, chiedendo la costituzione di un collegio medico

Il collegio medico sarà composto da tre medici, uno di nomina Enasarco, uno di nomina dell’agente ed il terzo nominato dall’ordine dei medici competente per territorio. Ognuno si accolla il costo del proprio medico, mentre il terzo sarà suddiviso al 50% dalle due parti in caso di soccombenza parziale, ed al 100% in caso di soccombenza totale.

Il calcolo della pensione verrà effettuato con gli stessi sistemi della pensione di vecchiaia tenuto conto dell’anzianità contributiva e del grado di invalidità. La pensione di invalidità è sottoposta a controlli da parte della Fondazione con possibilità di riduzione/aumento/revoca della pensione stessa.

Al raggiungimento dell’età per ottenere la pensione di vecchiaia ordinaria, l’agente dovrà è presentare apposita domanda per trasformare la pensione da invalidità a vecchiaia o per chiedere l’aggiunta pensionistica a quella di invalidità in caso di iscrizione successiva al 1 gennaio 2004.

La pensione di invalidità Enasarco è incompatibile con l’assegno di invalidità civile; è facoltà optare per il trattamento economico più conveniente, mentre non è incompatibile quindi è cumulabile con la pensione di invalidità civile ICOM.

martedì 8 dicembre 2020

La Voce degli Agenti e dei Rappresentanti di Commercio: ENASARCO, La Pensione di Vecchiaia Ordinaria

La Voce degli Agenti e dei Rappresentanti di Commercio: ENASARCO, La Pensione di Vecchiaia Ordinaria: Indicazioni sul calcolo della  Pensione di Vecchiaia Ordinaria    La pensione di Vecchiaia ordinaria viene erogata dietro presentazione di...

La Voce degli Agenti e dei Rappresentanti di Commercio: Enasarco, La Pensione di Vecchiaia Anticipata

La Voce degli Agenti e dei Rappresentanti di Commercio: Enasarco, La Pensione di Vecchiaia Anticipata:  Differenza tra Pensione di Vecchiaia Ordinaria ed Anticipata Sul post precedente abbiamo trattato la pensione di vecchiaia Ordinari a Enas...

Enasarco, La Pensione di Vecchiaia Anticipata

 Differenza tra Pensione di Vecchiaia Ordinaria ed Anticipata

Sul post precedente abbiamo trattato la pensione di vecchiaia Ordinaria Enasarco, ora affronteremo la pensione di vecchiaia anticipata.

La differenza sostanziale tra le due pensioni consiste nel fatto che la seconda può essere anticipata, ovvero, si può andare in pensione a 65 anni invece di 67. L’anticipo può essere di uno o due anni massimo pertanto si può presentare la domanda di p.a.  a partire dal giorno di compimento dell'età anagrafica (compleanno) dei 66 o 65 anni applicando però un correttivo alla pensione del 5% per ogni anno di anticipo, e la pensione decorrerà dal 1° giorno del mese successivo alla presentazione della domanda.

Il calcolo della p. a. segue gli stessi identici criteri di quella ordinaria che abbiamo trattato nel precedente post, unica differenza è rappresentata per l’appunto dal correttivo.

Facciamo un esempio; dopo aver calcolato la pensione di vecchiaia ordinaria, stabiliamo una pensione di 1.000,00 euro mensili, a questo punto l’agente decide di anticiparla di due anni e quindi chiedere la p. a. presentando la domanda  trenta gg prima del compiment dei  65 anni; a questo punto occorre applicare il correttivo del 5% annuo, ovvero 10% alle mille euro mensili;

                                      Pens. Mens 1.000,00 – 10% = 900,00 mensili.

Istintivamente si pensa che così facendo si perda 100,00 euro al mese di pensione, in realtà così non è. Il calcolo della pensione come abbiamo visto in un precedente post, è un mero calcolo che prevede la restituzione di quanto si è versato maggiorati di interessi e rivalutazioni, per un periodo di tempo determinato dalla cosiddetta vita media.

Quindi, ammesso che la vita media sia di circa 85 anni e la pensione di vecchiaia ordinaria sia di 1.000,000 euro mensili, moltiplicando il mensile per 13 mensilità e per gli anni che vanno da 67 ad 85, avremmo un importo di 234.000,00 rappresentato dall’importo che la Fondazione erogherà :

                                          1,000,00 x 13 =13.000,00 x 18 = 234.000,00

Se ora prendessimo in esame l’importo della pensione anticipata, ovvero 900,00 euro mensili avremo che :

                                             900,00 x 13= 11.700,00 X 20 = 234.000,00

Come è facile notare, gli importi finali incassati dall’agente sono gli stessi, ma può andare con due anni di anticipo incassando in questi due anni di anticipazione la somma di 23.400,00 euro che altrimenti non avrebbe incassato.

E’ ovvio che se la vita sarà più lunga dopo l’85° anno di età si comincerà a perdere 100 euro mensili, ma se, sfortunatamente, dovesse essere più breve, si è incassato di più con l’anticipo.

Giovanni Di Pietro

 

lunedì 7 dicembre 2020

ENASARCO, La Pensione di Vecchiaia Ordinaria

Indicazioni sul calcolo della  Pensione di Vecchiaia Ordinaria 

 La pensione di Vecchiaia ordinaria viene erogata dietro presentazione di domanda da effettuarsi, dalla propria pagina del sito Enasarco, il primo giorno del mese successivo al compimento del 67° anno di età. Per avere diritto alla Pensione di vecchiaia occorre che l’agente sia in possesso di alcunii requisiti e che gli questi ricorrano tutti:

Requisiti  

a) 67 ANNI di età

b) minimo 20 anni di versamenti di contributi anche se non consecutivi.

c) quota 92

Esempio

  1. 67anni + 20 contributi = 87 non soddisfa il requisito della quota, pertanto l’agente dovrà attendere i 72 anni per avere diritto alla pensione di vecchiaia

  2. 67 anni + 22 contributi = 89 non soddisfa il requisito della quota, l’agente dovrà attendere i 70 anni per avere diritto alla pensione di vecchiaia

  3. 67 anni + 25 contributi = 92 l’agente matura il diritto

alla pensione

Il calcolo per l’importo della pensione vie effettuato con tre sistemi diversi, Denominati “ Pro Quota

Quota A

il primo sistema denominato quota A viene calcolato con i seguenti parametri:

  • presenza di versamenti antecedenti al 30/091998

Vengono presi in esame i contributi del miglior triennio consecutivo (o in mancanza gli ultimi 3 anni versati), scelto a partire dall’ultimo coperto da versamenti contributivi a ritroso per un 10 anni.

  • anzianità contributiva maturata per tutti gli anni coperti da contributi, dall’inizio dell’iscrizione alla Fondazioe e fino al 30/9/1998.

  • se l’importo della pensione quota A supererà l’importo di € 2.582,28 si procederà ad una decurtazione come previsto dal regolamento

I contributi relativi ai migliori tre anni consecutivi dell’ultimo decennio, con il massimale previsto nel 2005, vengono trasformati in provvigioni; si calcola il 70% della media della provvigione annuale il risultato viene  moltiplicato per gli anni di versamento che vanno dall’inizio del rapporto fino al 30/09/1998 e si divide per 40 il risultato darà la pensione lorda annuale di quota A.

Prendiamo in esame il miglior triennio consecutivo dell’ultimo decennio con una anzianità contributiva di 11 anni che va dal 1987 al 1998

3 anni consecutivi di provvigioni (massimale 2005 € 14.027,00)

42.081 / 3 = 14.027 / 40 * 11 = 3.857,43 annue lorde quota A

Quota B

La quota B dipende dai seguenti parametri:

Viene calcolata sugli ultimi 15 anni di versamento considerando una anzianità contributiva massima di 5,25 anni il calcolo alquanto complesso

  • quindicennio, dall’ultimo anno coperto da versamenti contributivi a ritroso per 15 anni.

  • anzianità contributiva, su base trimestrale, per i contributi versati dall’1/10/1998 al 31/12/2003 (l’anzianità contributiva massima prevista è pari a 5,25 anni).

    Il calcolo viene effettuato in base ai seguenti criteri:

  • media provvigionale annua: è individuata la più elevata media delle provvigioni, per le quali siano stati versati contributi obbligatori o volontari, calcolate per ciascuno dei periodi di riferimento sotto indicati compresi nel quindicennio precedente l’ultimo versamento;

  • anzianità contributiva: è individuata dagli anni e dai trimestri per i quali siano stati versati contributi obbligatori o volontari, fino a un massimo di 40 anni, comprensivi anche dell’anzianità contributiva presa a calcolo della Quota A.

Quota C

La quota C dipende dai contributi versati dall’1/1/2004 fino al raggiungimento dell’età pensionabile ed è determinata:

  • con il sistema contributivo,

  • moltiplicando il montante contributivo individuale per il coefficiente di trasformazione relativo all’età dell’iscritto al momento del pensionamento.

Il montante contributivo individuale si ottiene, alla fine di ciascun anno, sommando ai contributi versati durante l’anno l’importo accantonato all’inizio dell’anno capitalizzato, fino alla fine di ciascun anno (in base al tasso previsto dall’articolo 1 comma 9 della Legge 335/95).


La somma di queste tre quote darà l’importo della pensione lorda annua

Giovanni Di Pietro