sabato 29 aprile 2017

ENASARCO, Assemblea dei delegati del 27 aprile 2017.- Le Considerazioni dell'Usarci

E' trascorso ormai un anno dalla elezione del nuovo assetto Enasarco.

Devo e dobbiamo riconoscere che si sono iniziati ad affrontare gli argomenti che facevano parte del nostro programma elettivo.
Dei 10 punti principali, ben tre hanno o stanno per ricevere il lasciapassare. Mi riferisco alla Formazione Professionale, all'aiuto ai giovani, al miglioramento del sistema assistenziale.

E' senza dubbio un primo passo, ma siamo sulla strada giusta per raggiungere il traguardo prefissato.

solo alcune considerazioni sul lavoro svolto. La metodologia della formazione professionale così come è stata formulata, è ben lungi dall'essere alla portata di tutti. Troppo macchinosa, limitativa, artificiosa.
L' Enasarco sembra vada al passo con la burocrazia Italiana, mi chiedo a cosa serva l'ulteriore accreditamento presso la fondazione degli enti formativi. Questi già esistono e rispondono ai requisiti previsti dall' Enasarco visto che sono gli stessi previsti anche dalle regioni o da altri enti di accreditamento.
Chiedere una ulteriore accreditamento significa escludere la maggioranza degli enti e penalizzare maggiormente quelle aree del paese il sud. dove ben si sa che si è meno pronti e puntuali nel fare a vantaggio solo di alcuni.
Anche l'esclusione dalle lezioni telematiche è un ostacolo a dir poco BIZZARRO.
Lo stato italiano, gli stati europei, riconoscono addirittura le lauree on line, In ingegneria, fisica, matematica, mentre Noi Fondazione, noi che abbiamo il 100% degli iscritti che lavora 12 ore al giorno e che oggi più di ieri non può permettersi di perdere un'ora di lavoro, gli precludiamo l'unico sistema che permetterebbe loro di crescere professionalmente nei momenti non dedicati alla vendita.

Anche l'aiuto ai giovani agenti, seppure ancora in gestione embrionale, appare poco incisivo. Il problema principale non è rappresentato dal pagamento del fondo previdenza, somme risibili a ben vedere; Il problema principale è rappresentato dall'enorme turnover dei giovani che iniziano con un contratto da monomandatario e dopo sei mesi, un anno al massimo, si accorgono che quella azienda non permette loro di andare oltre i 15/20 mila euro lordi di provvigioni l'anno.
Ecco, occorre trovare il sistema per dare garanzie a questi e non essere sfruttati. Mi si potrebbe dire che in ciò l'Enasarco non c'entra nulla, che è un problema politico sindacale, ed invece è stato proprio la Fondazione chiamata in commissione lavoro alla camera, a dire che il 20% degli agenti (circa 30mila unità) che percepiscono meno di ventimila euro l'anno lordi, non costituiscono un problema.
Se non si dà l'opportunità di sopravvivenza non vi sono aiuti che tengano, tutto risulterà vano. Il mono mandato è una iattura per questa categoria, occorre trovare , con l'aiuto ed il contributo dell'Enasarco, il sistema per combatterlo e limitarlo.

Altro argomento di sicuro interesse è invece rappresentato dalla difformità di trattamento tra le aziende Italiane ed Estere. Ben conosciamo come: internet, l'apertura delle frontiere, il mercato globale, contribuiscano ad incrementare la crescita di mandati transnazionali.
Tutto ciò provoca sicuramente una disuguaglianza tra mandanti con ripercussioni anche sulla concorrenza; i versamenti contributivi rappresentano pur sempre un costo. Mi riferisco in special modo, agli agenti Italiani che rappresentano mandanti straniere. Oggi, solo le mandanti estere che hanno una dipendenza in Italia sono obbligate a versare i contributi previdenziali Enasarco. Ma, anche i mandati con aziende che non hanno alcuna dipendenza nel nostro paese sono in crescente aumento e questi non sarebbero obbligati ai versamenti contributivi. Tutto ciò deve avere un freno, chi vuole lavorare nel nostro paese deve rispettare le nostre regole, fino ad arrivare ad obbligarli al versamento dei contributi previdenziali Enasarco; solo così facendo potremmo tutelare ai fini pensionistici gli agenti, e perchè no, dare un po' di ulteriore ossigeno alle casse della fondazione .

Vi sono ancora punti importantissimi del programma che non sono stati ancora sfiorati:
Dare centralità all'Agente Commerciale
il Miglioramento dell'assistenza sanitaria,
Maggiori servizi agli agenti di commercio
l'Ampliamento degli orizzonti di vendita
lo sviluppo di un innovativo piano di investimenti
Migliore presenza sul territorio per non parlare della informazioni sul territorio da parte delle sedi periferiche, e del call center, siamo ancora al sistema medioevale.

Sono questi i punti fondamentali da affrontare, ma per affrontarli occorre che vi sia un confronto approfondito tra le parti sociali e, potrebbe essere proprio questo consesso, l'Assemblea dei Delegati, insieme agli incontri intersindacali, la sede deputata a trattare e definire tutti gli aspetti del mondo dell'agenzia per giungere ad una vera riforma del settore.
gdp