sabato 14 marzo 2020

Emergenza Corona Virus e gli Agenti di commercio

Di Pietro, per affrontare l’emergenza sanitaria occorrono 20 miliardi per le partite iva

Quale impatto stanno avendo l’emergenza sanitaria e lo stop alle attività imposto dal Governo sulla Categoria degli Agenti di Commercio? In questi giorni di preoccupazione e incertezza siamo riusciti a contattare Giovanni Di Pietro, Vice Presidente Vicario di Usarci (Unione Sindacati Agenti e Rappresentanti di Commercio Italiani), a cui abbiamo fatto alcune domande.
Come stanno vivendo gli Agenti di Commercio l’emergenza sanitaria?
Dipende un po’ dalle categorie merceologiche. I beni non essenziali sono bloccati e quindi anche gli ordini. Si salva in parte il settore alimentare dove, a parte ristoranti e alberghi chiusi, si continua a lavorare. Quello che preoccupa è che molti negozianti stiano annullando gli ordini per il periodo pasquale e chi ha già ricevuto la merce ora stia chiedendo di poterla restituire.
In alcuni settori che non sono stati toccati dal decreto si riesce ancora a lavorare ma con i negozi chiusi la difficoltà è sempre maggiore. Anche gli informatori medici o di prodotti elettromedicali e farmaceutici hanno serie difficoltà in quanto non sono ricevuti dai medici. Infatti alcuni fanno le ricette dalla finestra o attraverso la porta socchiusa. E le farmacie pur se aperte non ricevono gli agenti.
Riguardo le ultime regolamentazioni, un Agente può ancora circolare e in quali circostanze?
Anche su questo dipende molto dal tipo di merce trattata. Se quasi tutte le attività commerciali sono chiuse non è che ci sia tanto da girare ed è meglio restare a casa principalmente per scopi sanitari ma anche perché si evitano inutili spese. Mentre l’agente che si sposta per fare una tentata vendita principalmente di prodotti alimentari può sicuramente  circolare, anche quelli che operano non in tentata vendita ma rappresentano prodotti primari possono circolare ma è indispensabile indicare dove si sta andando sull’autocertificazione in caso di controllo. Ormai la quasi totalità si sposta solo se ha un appuntamento.
Cosa sta facendo l’Usarci per assistere la Categoria in questo momento?
Al momento Usarci è in contatto con i vari Ministeri per rappresentare le difficoltà della Categoria e sta cercando di ottenere qualche iniziativa di sostegno in favore degli Agenti di Commercio. Per esempio la sospensione del pagamento di imposte e tributi, specie quelli che scadranno a breve. Oltre alla mancanza di liquidità per alcuni è un problema logistico in questi giorni recarsi in banca a pagare le bollette!
In Enasarco [l’ente previdenziale degli Agenti di Commercio n.d.r.] Usarci sta promuovendo alcune sue proposte. Una di queste è l’anticipo del Firr, in pratica un tfr per gli Agenti, anche se per fare questo serve il consenso delle mandanti. È vero che sono soldi già accumulati dagli Agenti, ma in questo momento un po’ di liquidità immediata per qualcuno può già fare la differenza.
Cosa può fare il Governo per gli Agenti di Commercio?
Si parla tanto in questi giorni di riconoscere l’indennizzo dei 500 euro mensili a tutti i lavoratori autonomi. Lo auspico, ma la vedo dura in quanto occorrerebbero subito e solo per questo circa 20 miliardi, cosa non facile da procurarsi viste anche le altre spese. Sarebbe più facile destinare queste somme in primis a tutti i lavoratori autonomi che sono stati contagiati o si sono stati ricoverati con il Covid-19. Una sorta di mutua per le partite Iva. E anche per quanto riguarda i 4 milioni stanziati da Enasarco credo debbano essere gestiti con lo stesso criterio: aiutando soprattutto chi di coronavirus si è ammalato.