L’Enasarco quando
liquiderà l’anticipo FIRR
Il Cda ENASARCO nella seduta del 29/05/2020 ha deliberato di liquidare agli agenti che ne facessero richiesta, un anticipo del Firr fino ad un massimo del 30% delle somme in giacenza, da suddividere in tre trance del 10% ciascuna. Solo i rappresentanti della Fiarc, Federagenti, Anasf e Confesrcenti hanno votato contro.
La delibera del Cda è
successiva all’accordo siglato tra le oo.ss. di parte agente, Usarci, Fisascat Cisl, Ugl Terziario, Fnaarc,
Uiltucs e le oo.ss. delle mandanti, Confindustria, Confcomemrcio, Confapi,
Confartigianato; le altre sigle sindacali, Federagenti, Fiarc, Anasf,
Confesercenti, tutte appartenenti alla lista Fare Presto, non hanno
sottoscritto l’accordo, forse che gli agenti di commercio
non hanno bisogno di questo anticipo
in un momento di grave situazione economica per tutta la categoria a
seguito della recessione per Covid 19.
La sottoscrizione
dell’accordo tra le organizzazioni Sindacali degli agenti e quelle delle
mandanti, si è reso necessario in quanto il FIRR (Fondo Indennità Risoluzione
Rapporto) non è nella disponibilità
dell’Enasarco che ne custodisce esclusivamente il fondo riconoscendo inoltre gli interessi. Occorre precisare che il
Firr non è previsto da un obbligo legislativo,
ma è rappresentato solo da un obbligo di natura pattizia, ovvero è
obbligatorio solo per quelle aziende che aderiscono alle oo.ss. delle mandanti
e che hanno sottoscritto gli AA.EE.CC. ( Accordi Economici Collettivi) con i
sindacati degli agenti.
Ovviamente il tutto deve
essere avallato dai ministeri competenti, MEF e Ministero del Lavoro,
perché ogni azione che possa incidere sui bilanci della Fondazione devono avere
il beneplacito di detti ministeri.
Ebbene, dopo tre mesi dalla
delibera, e quindi dalla richiesta ai ministeri nessuna autorizzazione è giunta
alla fondazione la quale si trova nella impossibilità ad erogare il Fondo
Indennità Risoluzione Rapporto.
Parafrasando un vecchio motto di Andreotti, “ a pensar male è peccato, ma si indovina sempre”, mi chiedo il perché i ministeri tardino a dare il loro assenso. Eppure non ha nessun costo per lo stato, non incide sulla stabilità dell’Enasarco, ma nello stesso tempo costituirebbe una boccata di ossigeno per la categoria.
Mi viene il sospetto che gli stessi gruppi che con interrogazioni parlamentari, audizioni parlamentari, pressioni presso i ministeri, chiedevano a gran voce il commissariamento dell’Enasarco o la sua fusione nell’Inps, ora faccia di tutto,usando gli stessi sistemi e conoscenze, per ritardare le autorizzazioni ministeriali al solo fine di mettere in cattiva luce agli occhi degli agenti, l’operato della Fondazione. Solo chi non ha a cuore il bene degli agenti potrebbe architettare una simile nefandezza, ma si sa che sotto elezioni tutto è possibile.
Giovanni Di Pietro
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2 commenti:
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