domenica 9 maggio 2010

Non si deve lavorare a provvigioni all'inizio

scritto da " ATTIMOLIBERO" SU http://manualedeirappresentanti.blogspot.com/


Prima di riprendere le tecniche di vendita, vorrei affrontare un discorso che ha suscitato parecchi commenti e critiche, alcune davvero sciocche e pretestuose.
Chi segue questo blog avrà notato che ho scritto spesso che chi è all’inizio non deve lavorare a provvigioni.
Apriti cielo!
Soloni, fautori delle verità economiche, sboroni (termine emiliano-romagnolo che sta indicare una persona vanitosa e falsa) mi hanno accusato di affermare falsità.
Secondo loro un venditore vero lavora a provvigioni, non a stipendio.
Hanno perfettamente ragione, in linea teorica.
Ma perché allora io affermo il contrario?
Non mi sto contraddicendo, ma sono solo coerente con la disastrosa realtà italiana.
Vediamo di spiegarci meglio.
Avrete certamente notato, almeno spero, che le ricerche di personale di vendita sono innumerevoli.
Avrete notato che sono sempre le stesse industrie a cercare nuovo personale.
Ho già parlato in passato del continuo turn-over in molte aziende.
Siamo d’accordo che in un’azienda che continua cambiare personale di vendita, il suddetto personale non si trovi bene o non guadagni?
Su questo possiamo essere d’accordo?
O pensate che vi siano persone così pazze da andarsene nonostante siano soddisfatte?
Arriviamo al punto.
L’attuale crisi economica, che è destinata a proseguire persino a peggiorare nei prossimi anni ( e v’invito a leggere l’articolo di Oscar Giannino su Chicago blog link http://www.chicago-blog.it/2010/04/29/uno-scenario-esplosivo-da-buona-notte-a-tutti) sta demolendo sempre di più le forze di moltissime aziende. Molte di queste aziende sono anni che vivono una situazione economica-lavorativa poco competitiva. Queste, invece di trasformarsi, certamente spendendo molti soldi, eliminando i punti deboli o addirittura a chiudere i battenti (in alcuni casi è la soluzione più etica e vantaggiosa) cercano da anni di sopravvivere molto male, danneggiando se stesse, noi venditori e la stessa economia nazionale, contrattualizzando agenti e rappresentanti, ben sapendo che non riusciranno a vivere lavorando per loro.
Quando vi offrono un mandato di vendita (e qui vi invito a leggere gli articoli del blog M come mandato o Burla, L come lavoro) dovete sempre chiedere: “Perché cercate nuovo personale?”.
Il perché rimane una costante per evitare di imbattersi in aziende scalzacani.
Noterete che a questa domanda, quasi sempre cominceranno a balbettare o a dimostrare un certo imbarazzo.
La risposta giusta sarebbe:”Stiamo cercando di sopravvivere, non abbiamo nessuna idea di come fare e contrattualizzare un agente di commercio è per noi l’unico modo per tentare di resistere, altrimenti dovremmo chiudere.” Questa è in molti casi la verità, ma è evidente che non vi diranno così.
Un agente di commercio Enasarco costa pochissimo all’azienda.
In più con queste aziende noi facciamo da banca, anzi, meglio dire ”Regaliamo soldi e tempo”
Naturalmente a lungo ( ma non così tanto lungo) andare, si mette in moto un processo di autodistruzione irreversibile.
Lasciamo stare cosa succede a queste aziende, che a mio parere se sparissero in fretta sarebbe solo un bene per l’economia, ma pensiamo a noi commerciali.
Per evitare di perdere il nostro tempo e moltissimo denaro, per tastare la serietà di un’ azienda, dobbiamo fare la seguente proposta:
“Tu, azienda cerchi nuovo personale a provvigioni. Io agente di commercio devo pensare che tu azienda sai che la zona che mi affidi è remunerativa, quindi non dovresti avere problemi ad assumermi per qualche mese, facciamo 6 mesi, dandomi uno stipendio minimo, minimo, anche solo 1000 euro, più le spese e un’ auto, al di fuori delle provvigioni che ti terrai.”-
Se l’azienda è seria e non si trova in cattive acque e davvero crede in se stessa non avrà certo problemi ad accettare la proposta. Avrebbe solo da guadagnarci.
Al contrario vuol dire che vi trovate davanti a una realtà asfittica .
Per questo affermo che all’inizio non si deve lavorare a provvigioni.
Non abbiamo nessuna tutela e recuperare i nostri soldi diventa un girone dantesco.
Troppe aziende cercano agenti, pur non avendo nulla da offrire e lo Stato non vieta di fare ciò.
Certo, è vero, un venditore dovrebbe lavorare a provvigioni, in un paese etico e funzionante però.
L’Italia, purtroppo, non lo è .

12 commenti:

Giovanni Di Pietro ha detto...

Condivido perfettamente l'analisi e le deduzioni del collega ATTIMOLIBERO.
Aggiungo che, se la disdetta fosse veramente onerosa, come vuole la norma europea, e come succede in Francia , Germania, ed altri paesi, il turn-over sarebbe molto ridotto.
BASTA AL FACILE SFRUTTAMENTO CON IL SILENZIO DEI SINDACATI

Anonimo ha detto...

sono d'accordo
Io ho sempre ragionato come se l'azienda fosse mia, sia da dipendente che da agente di commercio. Purtroppo la situazione Italiana è di nessuna tutela per chi sta sul mercato.
Il rapporto, secondo il codice, è paritario azienda-agente. Purtroppo non è così, dato che l'azienda ha i soldi dell'agente, spesso anche dopo la vendita, in attesa del pagamento del cliente e anche oltre. Inoltre l'azienda ha una serie di cespiti a garanzia della continuità dell'attività e che le permettono, insieme ad anticipi fatture e castelletti (spesso da dimezzare) di continuare ad avere credito. L'agente, in quanto libero professionista (e non azienda unipersonale), fa coincidere il patrimonio dell'attività con quello della sua famiglia...e sta sempre dalla parte della lama.
Paolo Zunino
pz7@hotmail.it

Mauro ha detto...

Io sono sia agente che imprenditore.

Come agente lavoro a provvigioni da anni e sono contentissimo della mia situazione, senza fisso, nessuna auto aziendale e nessun rimborso spese.

Purtroppo non sono d'accordo con il discorso del fisso in quanto conosco fin troppo "agenti" che invece di sbattersi e fare il proprio lavoro passano le giornate al bar o a chiaccherare con amici... e lo fanno perchè hanno un fisso e macchina e telefono aziendale per cui anche se prendono pochissime provvigioni ... si accontentano....

Io sono alla ricerca di agenti, in quanto la mia azienda è da poco strutturata e non ha ancora trovato dei venditori, ma mai metterei a rischio l' azienda investendo in scansafatiche, per cui offro provvigioni alte, ma assolutamente desidero che i miei agenti si guadagnino il loro fatturato.

angelvoice@fastwebnet.it

Giovanni Di Pietro ha detto...

Cosa rischia l'azienda che non ha alcun cliente in una determinata zoan ad affidare il mandato ad un agente solo a provvigioni? Assolutamente nulla, l'unico che rischia è l'agente, il quale oltre ad investire tempo e denaro per far crescere quell'azienda, rischia anche di non essere pagato, come spesso avviene. In Italia questo gioco è facile, ecco perchè il numero degli agenti è quadruplo riospetto a quello di altri paesi, perchè l'imprenditore( se così si può chiamare) sposta su altri il rischio di impresa.

Gianni Di ietro

Mauro ha detto...

Vedo che ho impiegato male il mio tempo nel dialogare con persone che non vedendo il concetto da due punti di vista evidentemente non sono in grado di capire, o non vogliono farlo.

Anonimo ha detto...

A quanto pare o si ragiona come vuole il lettore o è tempo perso?
Anche io ho avuto una azienda con 12 agenti, quindi conosco tutti e due i punti di vista e continuo ad avere la mia convinzione fino a quando qualcuno non mi convincerà del contrario.

Gianni Di Pietro

Anonimo ha detto...

Mauro, io non nego quello che dici tu. E' vero: l'Italia è ricca di scansafatiche.

Ma non è così che si risolve il problema!
Cioè non c'è solo il venditore che sta al bar a perdere tempo.

Ci sono anche quelli che sgobbano, sudano, hanno anche capacità, ma.... lo fanno gratis: tempo, denaro, spese... GRATIS.
Perché? Non perché NON HANNO SGOBBATO LORO, ma perché la gente non ha comprato. Non ha soldi. E' stufa, quale che sia il motivo.
Non ha comprato il prodotto o servizio.

Il venditore ha LAVORATO.
E non è stato PAGATO.
Ergo: ha lavorato GRATIS.

Se non è giusto lo scansafatiche, non è giusto neanche questo.

Perché allora TUTTI dovrebbero essere pagati così. Tutto il mondo e la storia sbaglia.

Pure la commessa al supermercato che ti dice:
"50 euro e 10 centesimi" non dovrebbe avere lo stipendio. Perché il giorno che non c'è chi controlla se ne sta per i fatti suoi e non assiste il cliente.

Bisogna trovare un altro modo.

Basterebbe, ad esempio, dotare ogni venditore di una telecamerina IP: l'imprenditore può, in qualsiasi momento, collegarsi a sorpresa e vedere cosa sta facendo.
Così fa controlli a campione.
Il venditore non può grattarsi la panza, e l'imprenditore ha la GARANZIA che sta lavorando.

STO LAVORANDO? Bene, te lo dimostra la tecnologia. Quindi mi devi pagare.

glieselibrae@gmail.com
(email anonima, grazie)

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Mauro ha detto...

Salve,

Non so il Suo nome, in ogni caso il concetto non è sbagliato, ma in italia, per motivi di privacy in realtà non è possibile fare quello che Lei propone.

La realtà è che l'unica mansione del venditore è di vendere, non di andare in giro a parlare con i potenziali Clienti.

Invece la cassiera al supermercato ha la mansione di fare tante altre cose, indipendentemente da quanti soldi incassa (che tra le altre cose non dipendono da una propria azione - non è la cassiera che aumenta lo scontrino o meno).

La soluzione tecnicamente non penso esista, ma la realtà è che oggi, nonostante la "crisi" (che a mio parere non esiste - altrimenti non avremmo tutti esigenze di sperperare soldi con smartphone, tablet, pc, tv led, viaggi, etc..) in quanto un lavoratore si impegna se c'è crisi.

La realtà invece è che contrariamente a quello che si pensa, il miglior venditore non è quello che ha bisogno di lavorare, ma quello che lavora per passione.

Io ho fatto anche il venditore per anni, non ho grandi necessità, ma lo facevo perchè mi piaceva, ora che ho l'azienda mia vorrei poter aiutare i venditori che ho a vendere ed aumentare il loro fatturato, ma non solo c'è poca voglia, ma soprattutto c'è poca voglia di impegnarsi e di crescere.

Ho provato a fare corsi di formazione (realizzati personalmente da me nei loro confronti) ma si vede che c'è poco interesse e i risultati loro sono scarsi.

Il prodotto si vende benissimo in quanto io stesso nel mio poco tempo libero faccio anche il commerciale e pur dedicando pochissimo tempo alla vendita ho risultati non buoni, ottimi.

In ogni caso è un discorso molto complesso, ma a mio parere in Italia manca nella maggior parte delle persone l' "impronta culturale" per lavorare bene per amor proprio e non per altri.

Quello che dico è che la partita iva su ogni professione probabilmente in molti anni (ritengo ci voglia forse più di un cambio generazionale), possa aiutare nel far comprendere ai lavoratori che si lavora per se stessi e non per gli altri.

Saluti,

Mauro

Giovanni Di Pietro ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Giovanni Di Pietro ha detto...

Anonimo ha detto...
Mauro, io non nego quello che dici tu. E' vero: l'Italia è ricca di scansafatiche.

Ma non è così che si risolve il problema!
Cioè non c'è solo il venditore che sta al bar a perdere tempo.

Ci sono anche quelli che sgobbano, sudano, hanno anche capacità, ma.... lo fanno gratis: tempo, denaro, spese... GRATIS.
Perché? Non perché NON HANNO SGOBBATO LORO, ma perché la gente non ha comprato. Non ha soldi. E' stufa, quale che sia il motivo.
Non ha comprato il prodotto o servizio.

Il venditore ha LAVORATO.
E non è stato PAGATO.
Ergo: ha lavorato GRATIS.

Se non è giusto lo scansafatiche, non è giusto neanche questo.

Perché allora TUTTI dovrebbero essere pagati così. Tutto il mondo e la storia sbaglia.

Pure la commessa al supermercato che ti dice:
"50 euro e 10 centesimi" non dovrebbe avere lo stipendio. Perché il giorno che non c'è chi controlla se ne sta per i fatti suoi e non assiste il cliente.

Bisogna trovare un altro modo.

Basterebbe, ad esempio, dotare ogni venditore di una telecamerina IP: l'imprenditore può, in qualsiasi momento, collegarsi a sorpresa e vedere cosa sta facendo.
Così fa controlli a campione.
Il venditore non può grattarsi la panza, e l'imprenditore ha la GARANZIA che sta lavorando.

STO LAVORANDO? Bene, te lo dimostra la tecnologia. Quindi mi devi pagare.

Agente autenticato

Giovanni Di Pietro ha detto...

Mi auguro che la dutade sulla telecamerina sia proprio una provocazione. Ma non scherziamo su certe cose, qualcuno potrebbe prenderle sul serio.

Gianni D. P.