martedì 29 dicembre 2020

L’ELEZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL 23 DICEMBRE 2020

 

La farsa di “ fare presto “. I fatti

Finalmente giunta al capolinea la tribolata vicenda delle elezioni Enasarco. Senza tornare sugli argomenti gia triti e ritriti sulla impossibilità di votare a causa del covid 19, il 23 dicembre in seduta plenaria il Consiglio dei delegati ha eletto i futuri componenti del CDA.

Ovviamente, non poteva andare tutto liscio, le forze si equivalevano ed era sufficiente l’assenza di un solo delegato per far pendere l’ago della nbilancia da una parte o dall’altra e ribaltare l’esito delle votazioni. Da tener presente che per Statuto non sono ammesse deleghe per la elezione del CDA.

Ebbene, queste elezioni non potevano non avere uno strascico polemico e giuridico.

Accade che, al momento della votazione svolta rigorosamente in videoconferenza e per chiamata nominale, per le note restrizioni pandemiche, viene chiamato ad esprimere il suo voto un delegato della lista FARE SUBITO, il sig. Nesta della Federagenti in quota Confesercenti; il delegato non risponde a diverse chiamate consecutive, il Presidente,  invece di considerarlo subito assente, o astenuto,  procede con la chiamata degli altri componenti rinviando alla fine la richiamata dello stesso. Nel frattempo si avviano telefonate varie da parte dei compagni di lista e dei tecnici informatici della Fondazione, per sollecitare il suo intervento e per accertare eventuali problemi. Ma il sig.Nesta non risponde alle telefonate, il suo telefono squilla a vuoto. Terminata la chiamata dei rimanenti delegati, viene risollecitato più volte dal Presidente il sig. Nesta, il quale ancora non risponde.

Intanto trascorsi svariati minuti e non ottenendo risposta, viene dichiarata chiusa la votazione con 59 votanti su 60.

Si scatena la bagarre, “ i costituzionalisti” di FARE SUBITO pretendono di aspettare ancora perchè esisterebbe un problema di collegamento, e quindi aspettare che si ristabilisse il collegamento  non si sa bene quanto tempo, 10 minuti o 6 ore, insomma a tempo indefinito. Dopo circa 20 minuti di bagarre e di dichiarazioni a verbale, riappare seraficamente il sig. Nesta il quale esprime la sua volontà di voto. Il notaio ne prende atto, rimarcando che sarà la Commissione Elettorale a stabilirne la validità. Caos totale, insulti, minacce, si grida al complotto. Dimenticano, questi di fare subito, che vi è stato un precedente, ed i precedenti servono a stabilire dei principi. Il predente è del 30/06/2020,  Assemblea dei Delegati per l’approvazione dei bilanci. In quella occasione fu il sottoscritto  a causa di una abbassamento di linea o di un altro problema, a non riuscire a farmi ascoltare dal Notaio e dall’assemblea, nonostante risultassi in video e fossi in costante collegamento telefonico, nonostante ciò,  mi fu impedito, dagli stessi che oggi pretendono la validità del voto del loro delegato,  di esprimere il mio voto nonostante che, dopo neanche un minuto dalla chiusura della votazione,  fosse ripristinato correttamente il collegamento. La mia eventuale espressione di voto anche telefonica, fu da loro, definità una pagliacciata che  non doveva essere assolutamente permessa. Pertanto il mio voto fu ritenuto nullo ed escluso dal conteggio. Ora, il "malfunzionamento"  è toccato a loro, ma per loro le regole non valgono, dovrebbe essere tutto regolare.

Giovanni Di Pietro 

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1 commento:

biker ha detto...
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