domenica 26 ottobre 2025

Enasarco e le Prestazioni Assistenziali:

                                     

 Perché molte Domande di Asistenza Vengono Rifiutate

La Fondazione Enasarco, oltre a erogare le prestazioni pensionistiche a seguito dei versamenti contributivi (sostenuti al 50% tra agente e mandante), offre circa 20 prestazioni assistenziali. Queste includono, a titolo di esempio, il bonus libri, il contributo per infortuni e/o malattia, il contributo di maternità, il contributo per spese funerarie e molte altre.

Per poter beneficiare di questi contributi che sono a titolo gratuito – per i quali, cioè, l'agente non versa alcunché in aggiunta alla contribuzione obbligatoria – è necessario seguire e rispettare scrupolosamente le regole ben precise e chiare riportate sul sito web della Fondazione, insieme a tutta la modulistica necessaria.

Purtroppo, accade sovente che le domande, specialmente quelle presentate in autonomia, vengano respinte dalla Fondazione. Le cause principali sono l'incompletezza o la presenza di errori nella compilazione. Spesso, nonostante la richiesta esplicita dell'Ente, l'agente non provvede a completare o correggere la documentazione richiesta.

Alcuni esempi ricorrenti:

Bonus Scolastico

La maggior parte dei rifiuti di erogazione del bonus scolastico dipende quasi esclusivamente dal mancato invio dell'atto sostitutivo di notorietà (o dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà) che attesti che i figli sono fiscalmente a carico. Nonostante il modulo sia disponibile nell'area personale, spesso non viene compilato correttamente o viene inviata una dichiarazione non conforme a quanto previsto dal regolamento.

Indennizzo per Infortunio o Malattia

Oltre ad aver previsto una polizza infortuni o malattia a favore degli agenti, l'Enasarco eroga un congruo contributo per gli agenti che abbiano subito un ricovero o una degenza domiciliare pari o superiore a 21 giorni. Naturalmente, il regolamento prevede alcuni requisiti essenziali per la richiesta, come il referto del pronto soccorso e il certificato di degenza domiciliare redatto da una struttura pubblica. Nonostante questa specifica sia ben chiara sulla pagina informativa dedicata, l'agente , molte volte, invia un certificato di degenza domiciliare redatto dal proprio medico curante o da uno specialista, e non dalla struttura sanitaria (ospedaliera o assimilata) come richiesto.

Un altro motivo ricorrente di rifiuto è il ritardo con cui vengono presentate le domande rispetto alle scadenze previste dai bandi.

Basterebbe un po' più di attenzione e scrupolo nella consultazione dei regolamenti e nella compilazione delle domande per evitare i rifiuti, con reciproca soddisfazione dell'agente e della Fondazione Enasarco.

Qualora non si fosse certi di rispettare puntualmente i requisiti e le modalità di compilazione, è consigliabile rivolgersi al Sindacato degli agenti, che potrà fornire assistenza qualificata e provvedere all'inoltro della richiesta nel pieno rispetto delle regole.

USARCI 


3 commenti:

Anonimo ha detto...

Buongiorno mi devo ricoverare per un intervento di laparocele che prevede 30 giorni di riposo domiciliare cosa devo chiedere in ospedale come certificato di degenza?
Solitamente viene scritto nella lettera di dimissioni basta quella?

Giovanni Di Pietro ha detto...

Rispondere agli anonimi è la cosa più antipatica che ci sia. Per questa volta faccio una eccezione . " se sulla lettera di dimissioni è riportata dalla struttura ospedaliera ASL o convenzionata la degenza domiciliare pari o superiore a 21 gg , va bene, altrimenti occorre farsi fare un certificato apposito proprio dal S,S,N. Comunque è tutto ben riportato sul sito dell'ENASARCO.

Anonimo ha detto...

Grazie Massimiliano maxbonomini@gmail.com
Scusa se la mail era saltata prima