lunedì 2 novembre 2015

Modifiche al Monomandato. - Perchè gli altri sindacati non sono d'accordo ?


            L'audizione presso la x commissione attività produttive della camera, dove su proposta  dell' USARCI, si è discusso  della risoluzione sul Monomandato presentata dall'  On.le Lara Ricciatti, ha visto tutte le parti sociali, sia datoriali che degli agenti contrarie all'istituzione del minimo garantito per una parte degli agenti monomandatari.
Dopo la pubblicazione dell'accaduto,  ecco che arriva la motivazione della contrarietà da parte di una sigla sindacale.
                Un sindacato scrive in una sua news che la opposizione a tale proposta non è dovuta alla avversione alla stessa, in quanto la si riterrebbe giusta, ma al fatto che tale proposta sia stata fatta legislativamente, mentre se ne sarebbe dovuta occupare la contrattazione collettiva, ovvero gli AA.EE.CC..
             Sarà perchè l'Usarci si occupa esclusivamente degli agenti commerciali che determinati sofismi sono ritenuti superflui. Gli agenti hanno affidato come mandato la tutela della categoria, e per raggiungere tale obiettivo non ci si può soffermare a lungo sulla provenienza di simili proposte, ma piuttosto del risultato.
            La condizione di disagio di circa 30 mila agenti monomandatari non è di oggi, ma risale al 2002 quando, proprio con gli AA.EE.CC., si inserì la tentata vendita nel contratto di agenzia dando così la possibilità ad aziende senza scrupoli, di licenziare i viaggiatori piazzisti (a stipendio) per dar loro lo stesso importo in qualità di agenti.
            Dopo 13 anni la situazione è peggiorata, ed alla richiesta di modifica dei contratti nazionali vi è sempre stato il “niet” generale delle controparti.
Occorre tener conto che la stessa Normativa Europea prevede
l'agente commerciale ha diritto ad una retribuzione conforme agli usi del luogo dove esercita la sua attività e per la rappresentanza delle merci che sono oggetto del contratto di agenzia. In mancanza di tali usi, l'agente commerciale ha diritto a una retribuzione ragionevole che tenga conto di tutti gli elementi connessi con l'operazione. “, 
  questi usi non sono mai stati stabiliti, ma lasciati alla'arbitrio della parte mandante.
               Il Pensare di risolvere la cosa contrattualmente è come svuotare il lago con un cucchiaio.
Del resto , abbiamo degli esempi di non poco conto.
               Pensiamo allo “STAR DEL CREDERE” ; i giovani non sanno neanche di cosa si parla. Era una penale tra le più assurde ed inique, non prevista dal codice, ma inserita nel contratto di agenzia esclusivamente dalla contrattazione collettiva. Tale patto creava una situazione aberrante, consisteva nel penalizzare l'agente, in caso di mancato pagamento della fornitura da parte del cliente, di una somma pari al 15-20% del mancato pagamento, non delle provvigioni.
               Un esempio: una azienda vendeva mille euro di prodotto, nel caso di mancato pagamento avrebbe perso le mille euro che comprendeva il costo delle materie prime, i costi produttivi, le spese generali, le provvigioni, ed il guadagno, per questa vendita l'agente percepiva in media il 5 %, ovvero 50 euro, in caso di mancato pagamento da parte del cliente, oltre a non percepire le cinquanta euro avrebbe dovuto restituite una somma di 150-200 euro, come se la mandante invece di perdere le mille euro di fornitura avesse perso tremila-quattromila euro.
  
                Ebbene, per mettere fine a questa aberrazione, è stato necessario un intervento legislativo, come del pari è stato necessario per ottenere l'indennità per il patto di non cocnorrenza art. 1751 bis c.c.
Senza l'intervento legislativo, voluto sempre dall'Usarci, l'agente oggi sarebbe ancora a combattere contro queste mostruosità.
             E' giusta la concertazione, è sempre auspicabile che si trovi l'accordo tra le parti sociali e ci si auspica sempre di risolvere con la contrattazione i problemi della categoria, ma quando la situazione diventa insostenibile, di fronte alla negazione dell'evidenza , ogni strumento è valido per eliminare le storture.
             Si è parlato da tempo di costituire un tavolo per lo studio dei problemi della categoria e la riscrittura della professione, ebbene, si appronti questo tavolo coinvolgendo oltre ai sindacati anche i politici e gli studiosi in diritto del lavoro, si stili un calendario per cominciare a discuterne. 
Giovanni Di Pietro 

3 commenti:

Unknown ha detto...

Dimenticate di dire che lo STAR DEL CREDERE è stato di fatto sostituito con il riconoscimento del 50% delle provvigioni dovute SOLO A SALDO AVVENUTO.
In questo modo ... "Fatta la Legge, trovato l'escamotage" ( per non dire il proverbio per intero.

Giovanni Di Pietro ha detto...

Spiacente sig. D'Alessandro, ma le norme fino al 2000 prevedevano il pagamento esclusivamente al maturato.

Unknown ha detto...

Purtroppo la serietà non fà parte della cultura di questa nazione. Decine di sigle sindacali che rendono la categoria degli agenti e rappresentanti una categoria senza rappresentanza perché dispersa in tante sigle composte da poche sentinaia di colleghi.
Dirigenti sindacali che vivono ancora di ricordi dei fasti del passato quando oramai oggi si tratta solo di sopravvivere. Chi non accetta ii cambiamento è solo un irresponsabile o uno a cui non interessa minimamente la tutela di chi rappresenta ma solo il potere che detiene per se stesso e per i propri scopi.