domenica 22 marzo 2009

VARIAZIONE DI ZONA, art. 2 AEC

Postato da Francesco il 20/03/09

Risiedo ad Ascoli, sono un agente del settore cosmetico, ho ricevuto da una mia mandante la lettera di disdetta in tronco per inadempimento contrattuale , così è scritto, e non mi vuole riconoscere l'indennità perchè non ho raggiunto il badget assegnato.
Ho iniziato a lavorare con la ditta …...... di cosmetici, come agente plurimandatario nel 2001, per la regione Marche, il fatturato che la ditta aveva nella zona era di circa 80 mila euro.
Tutto è andato bene per i primi anni.
Il primo anno ho fatturato 150 mila euro, il secondo 230 mila circa , ed il terzo 290 mila. Nel quarto anno la mia ditta mi ha comunicato che il cliente x, un grossista con un fatturato di 40 mila euro circa, passava cliente direzionale perchè l'art 2 dell' AEC 2002 , come dice la ditta, lo prevede a suo piacimento.
Anche se la cosa non mi va giù, cerco di protestare, ma senza successo, continuo a lavorare ed il quinto anno chiudo il fatturato a 320 mila euro.
Altra tegola, questa volta l'azienda mi riduce le provvigioni di 2 punti, portandole dal 12% al 10%, sempre perchè l'art 2 lo prevedeva.
Il sesto anno dietro un fatturato di 350 mila euro, ed un badget assegnato di 400 mila euro, la mandante mi toglie altri due clienti che fatturavano complessivamente 55 mila euro. La conseguenza è che non riesco a raggiungere il budget che mi era stato assegnato.
La conclusione è quello che ho scritto all'inizio, licenziamento in tronco.

E' giusto che la ditta può fare tutto ciò? Ridurre la zona, togliere i clienti, imporre il fatturato, ed il rappresentante deve solo accettare tutte queste imposizioni? Allora a cosa serve il contratto ? Noi dobbiamo solo subire, è possibile che nessuno ci tutela?

Francescomico@yahoo.it

4 commenti:

Giovanni Di Pietro ha detto...

Francesco,
anche a me è successa una cosa simile.
Sono andato al sindacato usarci di Pescara e mi hanno aiutato facendomi prendere diversi soldini.
Spero possa succedere anche a te
Ciao Mauro

Giovanni Di Pietro ha detto...

Le ditte hanno sempre fatto quello che hanno voluto,

Antonio

Superetendard ha detto...

Questa è gentaglia!
Stante la situazione come tu la descrivi hai le carte in regola per farli bastonare a dovere dal Tribunale del Lavoro. Gli rammenteranno che "LA MANDANTE DEVE AGIRE CON LEALTA' E BUONA FEDE".
Nel frattempo offriti al miglior concorrente; con il lavoro che hai fatto non dovresti risultare estremamente appetibile.
Ma non far cenno di una eventuale causa; purtroppo, pur in totale buona fede, rischi di essere visto come un "piantagrane".
Buona fortuna, Roberto.

Anonimo ha detto...

ciao con il prossimo mandato richiedi in caso di disdetta mandato a titolo di danni un importo pari a tre anni dell'ultimo anno di provvigioni.
inserisci nel mandato che in caso di modifiche provvigionali o decurtazione clienti da portafoglio personale o mancata evasione ordini trasmessi il comportamento è da ritenersi assimilabile alla disdetta del mandato e conseguentemente trattato.